A Siracusa la nave Humanity 1, aperta a tutti: “vogliamo far toccare con mano quello che provano le persone che soccorriamo”

Dal 2022, circa 3mila persone sono salite su quell’imbarcazione, tutte soccorse in mare

Contenuto Promozionale

Viviana Di Bartolo di anime ne ha viste passare molte da quella nave. Ha visto tanta sofferenza, ma anche grande speranza. A dirlo, più che le sue parole, è il suo sguardo quando racconta dell’abbraccio e di una felicità quasi disperata con una ragazza eritrea che, appena ha toccato terra, l’è corsa incontro buttandole le braccia al collo. Viviana è la coordinatrice di ricerca e soccorso a bordo della nave Humanity 1, ong tedesca, che al momento si trova in sosta tecnica al Porto di Siracusa.

Dal 2022, circa 3mila persone sono salite su quell’imbarcazione, tutte soccorse in mare. “A volte – racconta Viviana – mi sono dovuta occupare anche dei corpi senza vita.” Ma il più delle volte si è presa cura di corpi “svuotati” emotivamente dalle torture e dalle violenze subite durante il loro lungo e pericoloso viaggio.

Lei e i suoi colleghi si dedicano a missioni umanitarie, ed è proprio questo senso di umanità che Humanity 1 cerca di restituire ai migranti. A bordo, c’è una zona dedicata agli uomini, un’altra per le donne e persino un piccolo asilo per i bambini. “Accogliamo spesso persone che hanno subito violenza sessuale – continua Viviana – e per questo cerchiamo di offrire alle donne un ambiente sicuro. Con i bambini, giochiamo per restituire loro un pezzetto di ciò che hanno perso.”

Camminando lungo il pontile di quella nave, passo dopo passo, i numeri del fenomeno migratorio riportati dalle cronache prendono forma nelle immagini esposte a bordo.

La Humanity 1 sarà aperta alle visite fino all’11 settembre tutti i giorni dalle 10 alle 18, con visite guidate alla mostra alle 15, 16 e 17. Il 12 settembre, nel pomeriggio, si terrà una tavola rotonda con Sandro Gallinelli, ammiraglio in congedo della Guardia Costiera italiana, e Chiara Denaro, esperta legale in migrazione.

Abbiamo deciso di aprire a tutti – spiega la coordinatrice – per fare entrare la società su questa nave e far toccare con mano quello che provano le persone che soccorriamo”

Perché è bene ricordare (sempre) che dietro i numeri ci sono storie di persone, di vite che cercano una seconda possibilità.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni