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Accusato di triplice omicidio e occultamento di cadavere: rinviato a giudizio

È accusato del triplice omicidio di Francesco Di Pietro, Francesca Oliva e Lucia Marino

Rinviato a giudizio il 40enne Adriano Rossitto, lentinese, accusato di essere l’autore dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere del bancario Francesco Di Pietro, di aver provocato la morte dell’anziana Francesca Oliva e della figlia Lucia Marino.

A conclusione dell’udienza preliminare il giudizio è stato disposto dal gup del tribunale di Siracusa Salvatore Palmeri che ha rigettato due richieste avanzate dall’avvocato difensore Giuseppe Cristiano. La prima riguarda l’ammissione dell’imputato al giudizio abbreviato, richiesta, questa rigettata perché la tipologia dei reati oggetto della contestazione sono puniti con l’ergastolo. L’altra riguarda la nomina di un consulente psichiatrico per verificare le condizioni di salute del lentinese. Il prossimo 13 giugno, la corte d’assise nel corso dell’udienza processerà Adriano Rossitto per le vicende che lo ritengono responsabile.

La prima risale al 21 agosto 2019 quando durante i festeggiamenti di Santa Lucia, in contrada Ciricò a Carlentini, il corpo del bancario Francesco Di Pietro, nudo e senza documenti venne rinvenuto chiuso all’interno di una body bag. Secondo la Procura, sarebbe stato l’imputato a provocare la morte della vittima strangolandola con un laccio al collo prima di scaricarla nelle campagne. Per quest’episodio si sono costituiti parte civile gli eredi della vittima con il patrocinio dell’avvocato Santi Terranova.

I medici che hanno effettuato una seconda autopsia sui resti riesumati,  riscontrarono   una frattura nella zona della laringe. Morte violenta dunque come quella toccata a Francesca Oliva e alla figlia Lucia Marino uccise nel mese di luglio del 2021. I loro cadaveri in stato di decomposizione vennero scoperti a distanza di qualche giorno l’uno dall’altra in due posti diversi. La madre in un deposito all’interno di un garage nella sua disponibilità in via Murganzio avvolta in una pellicola e scaraventata dentro una bara. Sul collo della vittima furono riscontrati  segni di asfissia attraverso l’ostruzione delle vie aree con un panno in bocca

La più giovane, Lucia Marino venne trovata cadavere nella sua abitazione di via Gorizia, sul divano.  Gli investigatori sono arrivati all’imputato attraverso la visione delle telecamere del sistema di videosorveglianza che lo avrebbero inquadrato. Al processo si sono costituiti parte civile i nipoti delle due donne, con il patrocinio dell’avvocato Aldo Ganci. In tutti e tre i  casi per la Procura i tre omicidi porterebbero la stessa firma: quella di Adriano Rossitto.


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