Non esiste un diritto dell’adulto all’adozione ma esiste quello di un minore ad avere una famiglia. Partendo da questo presupposto oggi, ai microfoni di SiracusaNews, con Vincenzo Starita, vice presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali, si è parlato di adozione all’estero e di come preparare i bambini all’incontro con i futuri genitori. Che è anche l’argomento del convegno per l’intera giornata di oggi organizzato dall’associazione Asa ets (Associazione Solidarietà Adozioni) al Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights.
La commissione, così come tutti gli attori coinvolti in questo processo, si muove solo nell’interesse superiore del bambino. E l’obiettivo del convegno è quello di raccontare l’incontro, all’estero, del bambino con la coppia di futuri genitori. Si tratta di un momento tanto delicato quanto importante che, con il supporto di figure professionali, è fondamentale per cominciare, con i tempi adeguati, a tessere un legame che poi diventerà quello famigliare.
L’evento è organizzato in occasione dei venticinque anni dell’associazione ASA, che secondo l’ultimo report della CAI relativo al 2023, è il secondo Ente in Italia per numero di adozioni, 36. Dalla sua nascita ad oggi i minori che hanno trovato il calore è l’affetto di una famiglia sono 1.284.
Con il vicepresidente Starita si è parlato quindi del diritto dei bambini ma anche delle procedure relative all’adozione internazionale, ai costi certamente non esigui (circa 20 mila euro ma in base al Paese scelto), ai tempi sicuramente non celeri (non meno di 2 anni) e all’età ragguardevole di chi presenta domanda per iniziare un’avventura bella e difficile come questa: 44 anni lei, 48 lui. I tempi della procedura infatti non possono essere previsti perché dipendono dal paese di origine del bambino e possono riguardare sia i tempi necessari all’abbinamento tra aspirati genitori e bambini sia il provvedimento di adozione e non da ultimo può influire anche la situazione del paese.
Starita ha ammesso le difficoltà ma anche ricordato come esista la possibilità di rimborso almeno del 50% delle spese effettuate e che la Cai sta provvedendo a una serie di pagamenti per le eccessive attese di chi attende dal periodo pre covid a causa dello stop alle adozioni.
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