Sono ancora in corso le ricerche di Giovanni Costanzo, il comandante del peschereccio “Santo Primo” disperso dopo un incidente in mare avvenuto martedì a Portopalo di Capo Passero.
Il natante è affondato e si è inabissato sul fondale di circa 60 metri, i due componenti dell’equipaggio sono stati salvati a circa 10 miglia a sud della costa di Portopalo da un diportista che li ha visti attaccati a un pezzo di legno e si trovano ancora ricoverati all’ospedale Trigona di Noto.
Nella zona sono presenti mezzi navali e due elicotteri della Capitaneria di porto alla ricerca del capobarca, che però a questo punto manca all’appello da quasi 48 ore. Non sono ancora chiare le cause che hanno portato all’affondamento del peschereccio e sono in corso gli interrogatori dei due superstiti, salvi dopo 24 ore in balia delle onde.
Un peschereccio appartenente alla marineria portopalese, quindi, risulta affondato da martedì mattina a largo di Capo Passero, probabilmente sorpreso da un repentino peggioramento delle condizioni meteo-marine. È quanto hanno appreso i militari della Capitaneria di Porto di Siracusa che stanno sentendo i due pescatori rinvenuti solo ieri mattina intorno alle 11 da alcuni diportisti. I due sono stati trovati in acqua, a circa 7 miglia nautiche a sud di Portopalo, aggrappati ad alcune tavole di legno.
La dinamica è tutt’ora in corso di accertamento; quello che invece è emerso dalla testimonianza dei due superstiti, e che ha consentito di attivare le immediate ricerche, è che a bordo del motopesca fossero in tre. Manca dunque all’appello il Capo Barca, Costanzo Giovanni, catanese. La Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Siracusa, che ha subito assunto il coordinamento, ha messo in campo tutti i mezzi disponibili. In mare, dagli istanti immediatamente successivi alla ricezione della notizia, due motovedette Sar ed un elicottero del 2° Nucleo Aereo Guardia Costiera di Catania. Ad ognuno dei mezzi sono stati affidati un’area ed uno schema di ricerca a copertura di un vasto specchio acqueo.
Preziose le informazioni raccolte dalla marineria locale circa la predominanza di venti e correnti in quella zona di mare, dove notoriamente si generano correnti con moti variabili. Nel pomeriggio anche un aereo del 2° Nucleo Aereo Guardia Costiera di Catania che, grazie alla maggiore autonomia, ha potuto pattugliare una vasta area. Le ricerche non si sono fermate nemmeno nella notte, quando un’ulteriore motovedetta di Pozzallo, all’uopo allertata, ha raggiunto l’area per contribuire alle ricerche.
Da questa mattina alle prime luci dell’alba sono in mare due motovedette ed un aereo della Guardia Costiera. La Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Siracusa, che pianifica e coordina le ricerche, attenziona ogni minimo particolare, ogni traccia che possa essere ricondotta al motopesca, probabilmente inabissatosi su un fondale che in quel tratto di mare varia tra i 50 ed i 60 metri.
(Immagine di repertorio)
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