Nella prima mattinata del 25 marzo, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare con la quale il Gip del Tribunale di Siracusa, su richiesta della locale Procura della Repubblica che coordina le indagini, ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di un trentunenne siracusano, ritenuto responsabile dei delitti di porto in luogo pubblico di arma da sparo e lesioni aggravate.
L’indagine ha per oggetto i fatti avvenuti nella serata di San Valentino scorso, quando, personale dell’Upgsp e della locale Squadra Mobile è intervenuto nel locale nosocomio a seguito della segnalazione di un quarantenne di Florida trasportato d’urgenza all’ospedale Umberto I di Siracusa poiché attinto a entrambe le gambe da colpi di arma da fuoco.
Giunti sul posto, gli agenti hanno constatato che effettivamente pochi istanti prima la persona offesa era stata accompagnata all’ospedale dal giovane fratello che lo aveva soccorso subito dopo che un “soggetto ignoto”, dopo una brutale lite, gli aveva esploso colpi d’arma da fuoco attingendolo a entrambe le gambe.
Tuttavia, nell’immediatezza dei fatti non fu possibile raccogliere elementi utili all’accertamento dei fatti, né dalla persona offesa, poiché sottoposta a intervento chirurgico d’urgenza, tantomeno dai prossimi congiunti della vittima assolutamente reticenti.
Pertanto, sono state immediatamente avviate le attività investigative del caso, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, al fine di giungere alla ricostruzione dei fatti e all’individuazione del responsabile del brutale ferimento.
A seguito dei diversi sopralluoghi esperiti nei luoghi di diretta disponibilità della stessa, grazie al rinvenimento di tracce ematiche della vittima nell’agenzia in cui lavora, è stato possibile intraprendere la giusta ipotesi investigativa.
Proprio partendo da quel luogo, sono state acquisite immagini estrapolate dai diversi sistemi di videosorveglianza presenti in prossimità del luogo teatro dell’evento delittuoso, grazie ai quali è stato possibile identificare l’indagato e ricostruire l’iter criminoso.
Le indagini di seguito esperite hanno permesso poi di risalire anche al movente dell’insano gesto. Nello specifico, nell’accesa lite precedente l’esplosione dei colpi d’arma da fuoco, l’indagato avrebbe accusato la vittima ritenendolo responsabile di un “presunto” tentativo di furto perpetrato la sera prima all’interno del cantiere di suo padre.
Raccolto il solido quadro probatorio, tutte le risultanze sono state compendiate in apposita informativa di reato determinando l’autorità giudiziaria procedente a richiedere e ottenere il provvedimento cautelare nei confronti dell’indagato.
Nella mattinata odierna, nel corso dell’attività di esecuzione dell’ordinanza, si è proceduto alla perquisizione delegata dal Pm incaricato nei luoghi di disponibilità dell’indagato, a seguito della quale il destinatario del provvedimento restrittivo è stato trovato in possesso di un rilevante quantitativo di stupefacente, e in particolare 200 grami di haschisch e 422 grammi di marijuana, ed è stato, pertanto, contestualmente tratto in arresto in flagranza di reato.
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