LA LETTERA DI INDIPENDENZA DEL CONSIGLIERE COMUNALE MARCO MASTRIANI
“Signor Presidente,
il motivo per cui chiedo l’attenzione della assemblea consiliare è dettato dall’intenzione di affrontare una riflessione, insieme a tutti i colleghi consiglieri, un ragionamento che da tempo sottolinea il mio malessere politico, legato sostanzialmente ad una crisi di identità, che non mi fa più sentire “mio” il gruppo consiliare verso il quale fino ad oggi ho fatto professione di appartenenza.
Sono trascorsi oltre sei mesi dalla proclamazione di questo nuovo consiglio comunale, e come tutti Voi, la mia candidatura e la mia elezione sono state fortemente dettate da un patto di alleanza stipulato con l’elettorato, che ogni giorno, e motivatamente ci chiede di dar conto in merito all’impiego del mandato che a ciascuno di noi è stato conferito.
Nella dinamica di questo meccanismo si innesta la politica, ovvero quel rigoroso processo di offerta e di domanda che salda il palazzo del governo con i tutti i suoi cittadini. E’ questo per me è il punto di crisi. Io sono stato eletto dal mio elettorato per dare risposte alla gente e a questa città, e se il meccanismo della politica, ovvero della capacità di ascolto dei problemi della gente e la nostra capacità e volontà di dare risposta non funziona, vorrà dire che la politica ha fallito e io ho tradito il mandato che mi è stato affidato dalla gente.
In questi mesi ho avuto modo di percepire fortemente lo scollamento che vi è tra il partito al quale sino ad oggi ho fatto riferimento e il suo elettorato. Non vi è alcun dialogo tra la base e i vertici di questo consesso. Non esiste nessun dibattito, nessuna capacità di ascolto che tenti di interpretare veramente il cuore e i bisogni di questa città. Il centro destra vive un momento di grande successo che però, a mio avviso, corrisponde anche al momento più alto della sua crisi di identità e del significato della sua rappresentanza politica.
Più è alto il ruolo che si riveste e maggiori sono le responsabilità che bisogna assumersi. Con una esposizione governativa così grandemente rappresentativa, dovremmo poter cogliere un respiro più vasto e profondo per ossigenare la politica cittadina e provinciale: ma così a me non appare. Ci troviamo di fronte ad un partito di plastica i cui valori professati rischiano di diventare solo millanteria; in un partito oligarchico e autoreferenziale, dove vi è spazio di parola solo per chi porta nel cappello la penna bianca, un partito in cui non esiste più ne dialogo ne programmazione.
Ma, soprattutto dove non si trova più nessuna autentica capacità di ascolto verso la gente più disagiata e verso le realtà più emarginate. Parlo soprattutto a nome dei giovani di questa città, che sono utilizzati solo come utili idioti per alimentare un sistema di lobby baronali e di garanzie pelose, piuttosto di essere pensati e considerati come la più importante risorsa per il futuro di questa città. E nel denunciare questo, penso per esempio alla disoccupazione intellettuale che con grande cinismo stiamo alimentando, attraverso una politica universitaria e culturale aberrante. Io intendo affrancarmi da questo immobilismo che rischia di rendere vana e inefficace la mia elezione a consigliere comunale.
Se sono qui, non è per far numero all’interno di una assemblea immobile e ingessata. Io sono qui per dare vita al diritto di cittadinanza di tutta quella gente che non riesce a parlare con i potenti del palazzo, al di là degli steccati e degli schieramenti. Io devo ossequio solo al mio elettorato e alle persone che hanno fatto del dialogo una missione politica. Non sento più di avere nessun legame di identità o di appartenenza ad un partito che ha smesso da tempo di svolgere il suo ruolo di mediazione e sintesi. E’ per tutto questo e per molto altro ancora che ho deciso di dichiarare la mia indipendenza dal partito per il quale sino ad oggi ho militato.
Compio questo passo con molto rispetto e sperò di ottenere altrettanta deferenza. Tuttavia so che questa mia decisione lascerà strali e sono disposto a sopportare ogni critica, affinché il mio gesto generi una seria riflessione, tesa ad esordire un dibattito che sia finalizzato a restituire dignità alla politica di questa città. Non temo l’isolamento, perché so di non essere il solo a pensare quello che qui dico. Nella vita ci vengono sempre offerte due opzioni: fare cose che sono facili e fare le cose giuste, io credo di aver scelto di fare la cosa giusta.
Io sono e resto disponibile al dialogo, e pertanto nel dichiararmi indipendente e nel chiedere la mia iscrizione al gruppo misto consiliare, rinnovo tuttavia la mia personale fiducia al Sindaco Visentin, per il quale nutro stima personale e verso il quale riverso la massima considerazione, tenuto soprattutto conto che il quadro politico al quale questi fa riferimento è, per l’appunto, quello di cui ho parlato nella mia premessa. Al sindaco rivolgo soprattutto questa mia riflessione e decisione, chiedendogli di operare un grande sforzo di comprensione e di avvertire il mio gesto come un sintomo importante della malattia della politica di questa città.”
LA RISPOSTA DI AN
“Il gruppo consiliare di Alleanza Nazionale al Comune di Siracusa stigmatizza il comportamento dei consiglieri Bonafede e Mastriani, i quali nei giorni scorsi si sono dichiarati indipendenti dai gruppi di appartenenza e dal partito di Alleanza Nazionale.
Tale atteggiamento è incondivisibile perché lede il rapporto di fiducia instauratosi tra i componenti del gruppo e gli elettori, e perché dettato da motivazioni prive di qualsiasi fondamento politico.
I due consiglieri, oggi indipendenti, hanno tentato invano di giustificare i propri atteggiamenti, che risultano, ai più, palesemente inappropriati, anche perché allusivi all’asserito venir meno di un progetto politico condiviso, quando invece restano dettati a mere opportunità di vantaggio personale.
Il malessere di cui entrambi parlano, infatti, è dettato certamente dal mancato raggiungimento di scopi più che altro personali che nulla hanno a che fare con la politica, o meglio con i principi ed i valori di A.N.
Ancor più grave, se possibile, appare, infine, la dichiarazione del consigliere Mastriani, dirigente fino al 19.01.2009 dei giovani di AN e Presidente degli universitari del partito.
L’atteggiamento avuto in sede di dichiarazione di indipendenza, infatti, lede e tradisce la fiducia di tutti quei ragazzi che hanno partecipato alle battaglie politiche condotte in seno all’Università siracusana, sotto le bandiere di Alleanza Nazionale.
Considerato, infine, che il cambio di casacca non può essere considerato un vantaggio né un atteggiamento da premiare, il gruppo consiliare chiede sin da ora ai propri vertici di partito di proporre al tavolo della coalizione di maggioranza regole certe che garantiscano coerenza e correttezza tra i partiti.
Nessuna “acquisizione” da parte degli alleati potrà essere tollerata. In tal caso, infatti, si aprirebbe un vulnus insanabile all’interno della maggioranza, alla quale un partito serio come AN non potrebbe partecipare.
Il gruppo consiliare di AN“
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