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Amministrative a Siracusa. Il Pd vuole restare all’opposizione, ma non proprio tutti

Ci sono anime democratiche che adesso vorrebbero la resa dei conti, interna, per provare a ricucire con Italia per battere la destra

“Ci è stato riconosciuto il valore della proposta e discontinuità con le amministrazioni che si sono succedute in questi ultimi anni… porteremo avanti un’opposizione ferma e convinta”. Dice Renata Giunta, candidata del Partito democratico che ha ottenuto un buon risultato ma non è riuscita ad accedere al ballottaggio. “Nonostante il nostro 20%, il sindaco uscente arriva a prendere fino a 3-4 punti in più, grazie al massiccio voto disgiunto di destra – che si sceglie l’avversario preferito al ballottaggio – nonché grazie all’irrazionale corsa solitaria di chi in apparenza era sceso in campo per contrastarne i cinque anni di amministrazione… in pochissimo tempo e con pochissime risorse autofinanziate, hanno prodotto un risultato eccezionale contro il fronte delle destre e contro l’apparato di potere dell’amministrazione uscente, utilizzato peraltro senza moderazione alcuna fino all’ultimo secondo”. Queste le parole del senatore Antonio Nicita che oltre a fare i complimenti a Renata Giunta ci tiene a precisare la distanza dall’attuale amministrazione comunale. Più o meno sono le stesse parole dette durante la diretta su SiracusaNews di lunedì pomeriggio da Bruno Marziano: mai con Italia.

Che poi è stato il leit motiv di questa campagna elettorale dove il nemico da (ab)battere non era il centrodestra di Ferdinando Messina ma l’amministrazione uscente. Dove una parte del Partito democratico ha cercato qualsiasi profilo utile che potesse sostituire il sindaco in carica, visto come nemico numero 1. Si è passati da Roberto Alosi (Cgil) a Paolo Ficara (M5S), passando dai dirigenti scolastici Simonetta Arnone e Antonio Ferrarini, tentando di convincere anche l’ex Giancarlo Garozzo che poi ha scelto di andare in solitaria (il riferimento di Nicita sembra essere proprio lui). La scelta, infine è caduta, in maniera rocambolesca, su Renata Giunta. Che ha davvero raggiunto un buon risultato in queste Amministrative nonostante qualcuno avesse accettato il suo nome con più di una riserva. Non sulla persona ma sul modo di fare politica e di portare avanti la campagna elettorale.

A fronte di una dozzina di comunicati inviati, la metà si sono concentrati su un attacco a Francesco Italia e alla sua amministrazione, il resto ha riguardato una risposta agli appelli delle associazioni e dei comitati, i sondaggi che la davano in prima posizione (sondaggi senza capo né coda, fatti su Facebook, abilitati al voto anche da un residente a Bolzano e aperti al voto multiplo utilizzando browser differenti. Tant’è che non li abbiamo neanche tenuti in considerazione) e la presentazione della squadra di governo cittadino. Al confronto organizzato da SiracusaNews al teatro comunale abbiamo dato la possibilità a ciascuno di porre una domanda a un avversario e la candidata progressista ha scelto proprio Italia come interlocutore con una domanda sulla collocazione e connotazione politica. La domanda non è piaciuta a tutti all’interno del Partito democratico, che hanno assorbito il colpo con amarezza. Resta il fatto che la Giunta è piaciuta come candidato a sindaco di centro sinistra essendo andata meglio della stessa coalizione a supporto.

Soltanto in un caso Renata Giunta ha colpito il nemico naturale del centrosinistra, che dovrebbe essere il centrodestra: quando si è parlato della Camera di Commercio, argomento sollevato da Garozzo durante il nostro confronto. Bruno Marziano durante la diretta di SiracusaNews lo ha spiegato: si puntava alla seconda posizione per accedere al ballottaggio, quindi invece di attaccare Messina ci si è concentrati su Italia. E forse proprio questo ha rafforzato il sindaco uscente e scontentato i delusi del Pd. E anche il “mai con Italia” che si continua a urlare ai 4 venti potrebbe non essere esattamente così ed essere determinante nel rompere la ritrovata unità del Partito democratico che si troverà solitario in Consiglio comunale, avendo perso per strada Lealtà e Condivisione e il Movimento 5 Stelle.

“In vista del ballottaggio è obbligatorio fare alcune riflessioni in seno alla coalizione che ha sostenuto Renata Giunta – ha detto infatti il deputato regionale Tiziano Spada – L’unica certezza è che non possiamo consegnare Siracusa al centrodestra. Insieme con il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, e il senatore Antonio Nicita siamo convinti di poter avere un ruolo importante per il futuro della città”. Sì, è vero, il fatto che gli amici Marco Carianni (sindaco di Floridia) e Nicolò Saetta (leader del movimento Idea) abbiano sostenuto Italia al primo turno non ha influito sul corretto e palese appoggio del parlamentare Pd alla causa comune, ma adesso si apre il fronte del “perché no con Italia” minando la serenità ritrovata. Il modo di fare politica del sindaco uscente non è piaciuto e il Pd è fuoriuscito dalla Giunta proprio per questo ricordando un “cerchio magico” che poi effettivamente esiste. Ma ci sono anime democratiche che adesso vorrebbero la resa dei conti, interna, per provare a ricucire con Italia per battere la destra. Per non restare 5 anni in opposizione solitaria.


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