Amministrative Floridia, per Limoli “ha vinto l’unione” mentre Orazio Scalorino pensa a un periodo sabbatico

“Vivo questo momento con molta serenità, la serenità di chi sa di aver fatto ciò che doveva. Per un po’ non mi sentirete parlare di politica, ho bisogno di un periodo sabbatico, per riprendermi la mia vita e dedicarmi alla mia famiglia”. Così Orazio Scalorino ieri sera davanti la sede del Pd. Quando la sconfitta era ormai certa. Dopo 5 anni quindi, l’avvocato 42enne lascia il palazzo municipale dopo una battaglia condotta “da solo contro tutti”, ma conclusa con un gruppo all’opposizione fatto di 5 Consiglieri comunali (uno dei seggi spetta proprio a lui in quanto primo dei candidati sindaco non eletti), e la consapevolezza che sebbene i numeri non gli abbiano dato ragione, porta a casa, nonostante tutto, un’importante vittoria: quella di aver creato un gruppo compatto, una squadra che ha attirato a se molti ragazzi, che ha acceso nei più giovani la passione politica, che li ha messi di fronte a una dura sconfitta ma ai quali ha insegnato le dure leggi della democrazia e che la politica si fa tra la gente.

“Per 5 anni ho fatto il sindaco con risorse ridotte e una forte opposizione, ma con una grande squadra che mi ha consentito di poter arrivare al ballottaggio – ha affermato –. Devo dire però che ci sono ancora delle condizioni di carattere sociale di forte difficoltà. C’è stato molto odio e questa è la più grande amarezza che mi rimane, tutto sommato non ho nulla rimproverarmi e da rimproverare alla mia squadra: abbiamo fatto una campagna elettorale seria, condotta con onore e disciplina, rispettando sempre gli avversari, anche quando non siamo stati rispettati, e questo ci pone nella condizione di dire che la nostra è stata una campagna elettorale diversa. Forse abbiamo sbagliato, forse avremmo dovuto essere più cattivi, più offensivi, ma questo è un modo di fare che non ci appartiene. Abbiamo, piuttosto, risposto con l’eleganza della passione politica, con i contenuti, con i progetti in cantiere e quelli realizzati. Mi auguro che Floridia possa tornare a essere una bella cittadina, anche se politicamente devo dire che ho molte perplessità. Al di là della vittoria, che dura quel che dura, i passaggi successivi sono quelli di un’amministrazione che deve valutare situazioni difficili, determinate da un Consiglio comunale, quello passato, che in alcune circostanze non ha tenuto conto delle questioni importanti. Se devo fare un’analisi di questa campagna elettorale, sono convinto che c’è anche una vittoria morale della dignità, delle scelte, per la politica onesta, pulita e diversa”.

Una vittoria schiacciante quella di Gianni Limoli, che già nel 2002 aveva tentato la scalata alla poltrona di primo cittadino perdendo però al ballottaggio con il candidato di Primavera Floridiana Antonio Rudilosso. Quindici anni dopo ce l’ha fatta, e scheda dopo scheda ha staccato sempre di più l’avversario, arrivando a conquistare tutte le 20 sezioni e 6.017 voti (59,04%), contro i 4.174 (40,96%) dell’uscente. Una vittoria frutto, forse, anche degli apparentamenti con Salvo Burgio e Peppe Bastante che già all’indomani del primo turno hanno manifestato il proprio appoggio a Limoli.

“La politica ha vinto al primo turno, l’apporto dei due candidati con cui ci siamo apparentati ha permesso la vittoria al ballottaggio di tutta una squadra – ha ammesso il neo sindaco quando, a scrutinio non ancora chiuso, il distacco si era fatto ormai incolmabile –. Pur avendo noi la maggioranza in Consiglio comunale, se sconfitti saremmo stati a disposizione del sindaco eletto, avremmo comunque lavorato per il bene della città come faremo nei prossimi 5 anni”. Contestato pesantemente per aver “accolto” a se i candidati non arrivati al ballottaggio, Limoli è stato invece premiato per questa scelta di unione, di coesione, che i floridiani, forse, aspettavano da tempo.

“Siamo un gruppo di persone che lavorerà per la città – ha concluso –. Abbiamo sempre sostenuto l’importanza di fare squadra perché da soli non si va da nessuna parte”.

Idea condivisa anche da Salvo Burgio che ha sottolineato come “il merito di questa bellissima vittoria va cercato nell’unione, un’unione che ha funzionato sin dall’inizio, dimostrando che non siamo un’accozzaglia di gruppi come qualcuno ha sostenuto, ma gruppi coesi con programmi simili che sono stati facilmente messi assieme”.

Con Gianni Limoli entra in amministrazione anche Salvo Burgio, che assumerà il ruolo di vicesindaco e assessore all’urbanistica, Lavori pubblici, Finanze, Ambiente e Territorio; Marco Carianni a cui saranno affidate le deleghe a Sport, Turismo e Spettacolo, Politiche giovanili e Cultura; Cinzia Failla che sarà assessore ai Servizi sociali, Protezione civile, Scuole e Rapporti con le realtà associative che operano nel territorio per la promozione delle politiche del welfare; e, infine, Massimo Failla, con deleghe alle Attività produttive, Politiche agricole, Verde pubblico, Servizi cimiteriali.

Entrano, invece, in Consiglio comunale Tiziana Bordonaro, Marco Carianni, Marzo Cianci (Movimento Progresso e Civiltà), Rosalba Piricò, Giuseppe Tata (Floridia Libera), Davide Gozzo, Angelo Guardo (Cambiala), Sandro Beltrami, Fabiana Gallo(Riparti Floridia) e Angelo Carpinteri (#noicisiamo) in maggioranza.

All’opposizione: Orazio Scalorino, Gaetano Vassallo (Partito democratico), Graziano Tralongo (Orazio Scalorino Sindaco), Antonio Caccamo, Vincenzo Di Mauro (Floridia in Comune) e Monica Infalletta (Movimento 5 Stelle).

In base agli accordi, tra gli eletti della liste Cambiala e Riparti sarà scelto il presidente del Consiglio comunale mentre il vice sarà individuato tra gli eletti della coalizione di Limoli.