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Amministrative, una disamina del voto delle liste: ecco chi ha vinto e chi ha perso

Si attende ancora la ripartizione dei seggi ma in questa tornata elettorale ci sono morti e feriti (politici)

Fratelli d’Italia e Francesco Italia sindaco: sono queste le liste più votate dai siracusani alle elezioni amministrative. Entrambe hanno raggiunto 4.857 preferenze pari al 9,56%. Ed esultano, per motivi diversi. FdI è fiera per aver retto il trend nazionale e regionale riuscendo a entrare in Consiglio comunale con una folta rappresentanza. Si attende ancora la ripartizione dei seggi ma in questa tornata elettorale ci sono morti e feriti (politici). In attesa di conoscere i nomi dei candidati, analizziamo i partiti.

Ferdinando Messina: ha ottenuto il premio di maggioranza (a meno di riconteggi e ricorsi vari) e quindi detteranno comunque legge in Consiglio comunale, chiunque sia il sindaco. Detto di FdI, primo partito della coalizione, a esultare sono anche i Popolari e autonomisti con l’8,76% e 4.451 voti. La terza lista in assoluto, la seconda della coalizione. C’è chi li indica come i “traditori” di Messina, optando per il disgiunto. Loro negano e rimandano le accuse ai mittenti. Forza Italia ha avuto qualche problema di troppo a comporre la lista, pescando candidati anche da altri comuni, ma alla fine ha raggiunto il 7,07% confermando l’ingresso in aula consiliare. Regge nonostante le difficoltà e le correnti interne spesso sottaciute ma evidenti in chi mastica di politica. Bella l’affermazione di Insieme, con Alfredo Foti e Giovanni Cafeo che sono riusciti a comporre una signora lista con il 6,46%. Cafeo sa fare politica, sa come essere competitivo, forse doveva spingere di più prima della campagna elettorale credendo di più su sé stesso, ma ha voluto mantenere ancora una volta la linea del partito preferendo il silenzio. E lavorando in silenzio. Lasciando però ufficialmente il partito a Vinciullo, che non è riuscito a entrare in Consiglio comunale fermandosi al 4,84%. Una delusione, evidentemente, che potrebbe essere mitigata qualora Messina dovesse diventare primo cittadino con l’ex deputato regionale assessore designato. Male la Dc con il 2,08 (Elino Attardi voleva candidarsi a sindaco ma si è fermato a 124 preferenze), malissimo il Laboratorio civico di Castagnino che si ferma allo 0,91% ma come per Vinciullo, potrebbe entrare in Giunta da assessore con Messina sindaco.

Francesco Italia: la lista che porta il suo nome è la prima in assoluto assieme a FdI, come abbiamo detto. Ha accarezzato l’idea di avere la seconda (Noi per la città) che non ce l’ha fatta per una manciata di voti. Si è fermata al 4,94% e ora si attende l’esito del riconteggio in sezione 1 per avere il risultato definitivo. Dall’esito della lista potrebbe cambiare anche il premio di maggioranza, che potrebbe non andare più alla coalizione di centrodestra. Chi sicuramente non ha passato lo sbarramento è Oltre (Fabio Granata per la seconda volta) e Siracusa più verde, lista nata in extremis e con speranze praticamente nulle. Se dovesse essere lui il sindaco, comunque, dovrà nuovamente fare i conti con un Consiglio comunale avverso. E stavolta, probabilmente, più attento a non lasciare campo libero.

Giancarlo Garozzo: Fuori Sistema entra in Consiglio, le altre due liste deludono. Molto distanti dallo sbarramento. Siamo Siracusa di Moena Scala si ferma al 2,06 mentre Grande Siracusa 2023 di Mario Bonomo al 3,38. Ci si aspettava qualcosa in più, magari non sarebbe cambiato nulla ma se un segnale doveva arrivare… non è arrivato. Non sarebbe cambiato nulla nemmeno con un’eventuale quarta lista, quel Cantiere Siracusa di Gianluca Scrofani che si è tirato indietro sul fotofinish.

Renata Giunta: Il Partito democratico si presenta compatto. Non tutti convinti della bontà del progetto iniziale, forse per la prima volta a distanza di anni sono riusciti a mantenersi uniti. Conquistano almeno un seggio in Consiglio comunale con un super Massimo Milazzo, che di per sé è un dialogante, un uomo della pace. Mentre i toni per nulla concilianti della candidata nei confronti del sindaco uscente non promettono nulla di buono. Le correnti del Pd inizieranno a far tremare l’unità del partito democratico? Non resta che attendere, anche perché già oggi il deputato regionale Spada non ha escluso un appoggio a Italia al secondo turno dopo aver sostenuto la Giunta. Le altre liste non superano lo sbarramento, ma se per la civica Renata Giunta sindaca il 2,95% non è niente male, piena di neofiti della politica, non si può dire lo stesso per il Movimento 5 Stelle che si ferma al 3,99 e non entra al Vermexio. L’effetto Conte non funziona per le Amministrative, evidentemente, ma passare da 5 consiglieri a 0 in un quinquennio può essere considerata una sconfitta. Lo stesso può dirsi per Lealtà e condivisione che si era presentata con Verdi e Sinistra: 5 anni fa furono una sorpresa con Giovanni Randazzo, oggi sono rimasti alla porta.

Roberto Trigilio: appena 258 voti la lista Sicilia vera, terzultima tra le 25 che si sono presentate alla competizione elettorale, con 30 candidati. Sud chiama Nord invece ha preso il 2,25% e 1.145 preferenze. Trigilio non pensava di vincere, ma forse neanche di fermarsi così presto.

Edy Bandiera: ci sperava, ci credeva, c’è riuscito. Una lista è entrata in Consiglio comunale, la sua lista. Edy Bandiera sindaco conquista 2.574 preferenze, dovrebbe portare due suoi fedelissimi a palazzo Vermexio. Non è aiutato dalle altre liste della coalizione: l’Udc si ferma all’1,24% mentre Siracusa al futuro (Joe Bianca doveva candidarsi a sindaco) racimola solo 59 preferenze, l’ultimo per distacco in questa competizione elettorale con lo 0,12%.

Michele Mangiafico: ha voluto fare una campagna elettorale spendendosi da solo, in prima persona, e mettendo davanti le parole “Civico 4” per far entrare in testa a tutti il nome della lista e la squadra. Paga la corsa solitaria e la voglia di mettere il gruppo davanti alla persona. E infatti il movimento prende il 3,59%, Mangiafico il 3,57. Pari e patta.

Aziz: I Vespri siracusani con 22 candidati si ferma a 220 preferenze e lo 0,43%, Aziz 526 voti e 0,97%. Non è l’ultima lista, è però l’ultimo dei candidati. Lo sapeva, non si è mai preso sul serio e lo ha detto dall’inizio: sono qui, ho già vinto.


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