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Avola dedica una via al militante del Fronte della Gioventù Sergio Ramelli, insorgono Rifondazione comunista e M5S

Rifondazione chiede il ritiro immediato della proposta, un "gesto politico" per il M5S

Il Consiglio comunale di Avola ha votato all’unanimità una mozione presentata da Fratelli d’Italia per intitolare una strada a Sergio Ramelli, il militante del Fronte della gioventù aggredito nel 1975 a Milano a colpi di spranga e chiavi inglesi da appartenenti ad Avanguardia operaia e morto il 29 aprile per le ferite riportate.

“La nostra città – si legge nella mozione presentata dai consiglieri di Fratelli d’Italia – notoriamente promuove iniziative finalizzate a tutelare le diverse realtà culturali, politiche e religiose presenti nel territorio, sensibilizzando l’opinione pubblica sulla libertà di espressione, il rispetto dell’altro e la libera manifestazione delle proprie idee. La memoria di Sergio Ramelli è già nella toponomastica di molte città compresa Milano che a lui hanno ufficialmente dedicato vie, piazze e giardini”.


Un’iniziativa che è stata contestata dal M5S di Avola, per cui si tratta di un “gesto politico” e di un “tentativo mirato di riscrivere la storia degli anni Settanta con un tratto di penna che cancella le complessità, che omologa le scelte, che confonde vittime e carnefici, chi lottava per l’emancipazione sociale e chi difendeva l’ordine autoritario” spiegano in una nota gli esponenti del M5s di Avola.

Non cadiamo nel tranello del vittimismo rovesciato: ogni vita spezzata è un dramma, ma l’intitolazione di spazi pubblici non è un atto neutro né un semplice omaggio personale. È una presa di posizione politica e culturale. Intitolare una via a Ramelli significa, oggi, nel 2025, compiere un gesto deliberatamente provocatorio, reazionario e carico di simbologie pericolose. Significa cercare di riscrivere la storia, manipolare la memoria collettiva, sdoganare l’ideologia fascista con il volto pietoso della commemorazione – dicono Giovanni Conigliaro, segretario del circolo “La borgata”, di Siracusa e Giuseppe Puccia, Segretario della federazione Siracusa-Ragusa di Rifondazione Comunista – Ramelli è diventato, negli anni, simbolo della destra neofascista italiana. I suoi funerali furono un tripudio di saluti romani, le commemorazioni successive sono spesso state terreno fertile per l’estrema destra nostalgica. A questo ci opponiamo con tutta la forza della nostra storia e del nostro impegno militante. Rifondazione Comunista dice no a qualsiasi tentativo di revisionismo. Le strade, le piazze, le scuole delle nostre città devono essere dedicate a chi ha lottato per la libertà, non a chi ha rappresentato — anche indirettamente — l’eredità del regime che ha insanguinato l’Italia e oppresso milioni di persone. Avola ha dato storicamente un grande contributo alla Resistenza e alla diffusione dell’antifascismo. La Costituzione repubblicana ha indicato con chiarezza da che parte stare: contro ogni totalitarismo, contro il fascismo, per la democrazia e la libertà. Ogni tentativo di restaurazione simbolica del fascismo, ogni richiamo nostalgico, ogni concessione alla destra estrema va respinto con decisione. Sosteniamo con forza la posizione dell’Anpi, che ha denunciato la gravità di questa mozione, e rilanciamo la necessità di un fronte ampio, popolare e antifascista per fermare questa deriva. Non è solo una questione locale: è una battaglia di civiltà e di memoria storica”.

Rifondazione chiede il ritiro immediato della proposta e propone inoltre l’intitolazione di una via a Peppino Impastato, ucciso dalla mafia a causa della sua perpetua denuncia dei crimini della borghesia mafiosa e degli intrecci politico affaristici, o a Felicia Impastato, madre di Peppino, che dalla morte del figlio fino alla sua stessa scomparsa non ha mai ceduto alla paura né ha mai smesso di lottare, o agli assassinati sul lavoro, troppi in questa nostra Italia in preda al liberismo.


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