Scoperta una nuova specie di pipistrello per l’Europa

In collegamento con Pietro Di Bari, dottorando Università di Palermo, ricercatore del Cnr-Iret e National Biodiversity Future Center

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Basket: La Trogylos Lotta Ed Esce Tra Gli Applausi Dopo Una Gara Tutto Cuore E Grinta

E’ andata come doveva, con lo Schio a lasciare il PalAcer dopo aver staccato il biglietto per la semifinale scudetto e con il Priolo a leccarsi una ferita, in fondo, non troppo profonda, tra gli applausi del pubblico, entusiasta, che scandiva “grazie ragazze”.
Standing ovation meritata in pieno, da una Trogylos Priolo capace di tenere sotto scacco Schio per tutti i 40 minuti dell’incontro, risalendo più volte la china e sopperendo, con cuore e grinta, alle assenze di Bonfiglio, Green e, in corso d’opera, anche a quella di Gianolla. La play titolare delle biancoverdi, infatti, durante il 2° quarto di gara, cadeva pesantemente a terra, dolorante al ginocchio destro. Dolore che le impedirà poi di tornare sul parquet, salvo una breve apparizione verso la fine, buona solo a confermare all’atleta che quella parte del suo corpo non voleva più saperne di giocare. Nella giornata di oggi, la Gianolla sarà sottoposta a risonanza magnetica, per poter valutare con maggior precisione l’entità dell’infortunio.

“Non ho nemmeno capito se la Moro – queste le parole a fine partita della Gianolla – mi abbia toccata o meno in quell’azione di gioco. Ho sentito un fortissimo dolore da dietro al ginocchio che mi ha fatto finire al suolo. Ma la seconda volta ho sentito esattamente la stessa cosa e, di certo, in quel momento non mi ha toccata nessuno. Per cui non so se il ginocchio ha ceduto da solo o no. Credo che, a questo punto, abbia davvero poca importanza. Spero solo, con tutto il cuore, che la risonanza non rilevi nulla di serio … poiché ciò potrebbe anche voler dire addio alla mia chance europea con la Nazionale”.

La stagione dell’Erg Acer Priolo, dunque, si è chiusa ieri, su quel 56-63 (11-13, 24-31, 42-45, i parziali) appannaggio del Famila, in gara 2 dei quarti di finale di questi playoff scudetto.

“Non abbiamo davvero nulla da rimproverarci – chiarisce coach Santino Coppaper il risultato di ieri . Abbiamo affrontato le ultime partite senza Green, che si è rotta la mano contro Faenza, senza la solita Cirov, che è stata limitata molto nel rendimento dalla distorsione alla caviglia rimediata contro Como e con Vidovic che ha pagato un risentimento muscolare al ginocchio con 20 giorni di stop forzato che ne ha interrotto il processo di integrazione in squadra. A ciò va aggiunta l’assenza a tratti di Bofiglio e, contro Schio, anche quella di Gianolla, nostra play titolare, fuori per più di metà gara. Abbiamo anche affrontato una formazione che, probabilmente, lotterà per lo scudetto fino alla fine. Che altro dire?!? Vorrei anzi ringraziare tutti: le giocatrici, il pubblico e tutto lo staff della Trogylos Priolo, per avermi aiutato a chiudere questa stagione al nostro massimo possibile, come ormai da tradizione. Più di così non potevamo fare. Onore a Schio per ciò che ha fatto. Angela (Gianolla, n.d.r.)? Non l’avrei mai fatta rientrare in campo. Per tre volte mi ha detto che si sentiva di giocare e che voleva tornare sul rettangolo di gioco. Alla fine mi è sembrato doveroso donarle la chance di tornare sul parquet così come mi aveva fortemente chiesto. Non credo che, qualunque cosa si sia procurata al ginocchio, sia imputabile alla sua seconda apparizione sul campo, ma che tutto fosse già successo durante il primo, malaugurato episodio”.

“Sono un po’ amareggiata – ha detto Beatrice Sciacca poiché ci tenevamo moltissimo a vincere qui in casa di fronte a questo nostro meraviglioso pubblico. Peccato. Schio è stato bravo a tagliarci le gambe con dei canestri pesanti nei momenti topici dell’incontro, ma noi abbiamo avuto anche tanta sfortuna: l’incidente capitato ad Angela e qualche decisione arbitrale che ci ha penalizzate in alcune circostanze, sono episodi che non ci hanno certo dato una mano. Va detto che abbiamo venduto cara la pelle e ci siamo dimostrate all’altezza di una squadra, Schio appunto, che ha tutte le carte in regola per vincere lo scudetto. Siamo uscite a testa alta”.
 


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