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“Ben vengano le manifestazioni, la politica non si dimentichi dei giovani”: l’appello di Salvo Sorbello

Per Sorbello, infatti, se la politica, che ha il dovere di guardare a tutta la popolazione, si dimentica dei giovani, "il destino della nostra società è segnato"

Il Presidente Mattarella, parlando di fallimento dell’uso della violenza verso i giovani, ha voluto sottolineare come il diritto di manifestare si colleghi in maniera forte al dovere di educare. Le buone idee, quelle che servono al nostro futuro, nascono e si alimentano grazie ad una buona educazione. E qui entrano in gioco la famiglia e la scuola. Il richiamo del presidente della Repubblica alla necessità di assicurare la sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni, in particolar modo per i ragazzi, deve fare riflettere tutti.

E sull’argomento, soprattutto incentrato dalla distanza sempre maggiore tra la politica e i giovani, si incentra il pensiero di Salvo Sorbello, ex consigliere comunale di Siracusa e attuale presidente del Forum delle associazioni familiari. “Nessuno, beninteso, deve volere il disordine e occorre sempre la massima chiarezza – ha detto Sorbello -. Bisogna non confondere mai le cattive ragioni per manifestare con la possibilità di reprimere le manifestazioni. I giovani, che sono purtroppo sempre di meno, sono tentati dalla sfiducia, si vedono condannati a restare ai margini di una società avvitata sul presente e invece devono essere i protagonisti del futuro. Nella realtà, a causa di uno scarso ricambio della classe dirigente, non ci sono tanti giovani ai vertici delle istituzioni, costretti come sono “ad aspettare il loro turno” (che peraltro non arriva mai).”

Anche a casa nostra resta altissima la percentuale di figli che vivono in famiglia, totalmente dipendenti da essa, anche fino a 35 anni. “Si tratta di un sistema che blocca i  processi di emancipazione – ha proseguito -, di maturazione e buona parte della responsabilità è dell’attuale società, fondata su pratiche gerontocratiche, che non si occupa a sufficienza di offrire ai giovani gli strumenti indispensabili, che stenta ad abbandonare logiche di protezione per favorire invece autonomia e indipendenza. Per farlo deve decidersi ad intervenire su questioni cruciali e ancora irrisolte: l’abitazione, l’accesso al lavoro e la disponibilità di adeguati ed accessibili servizi sociali.”

Per Sorbello, infatti, se la politica, che ha il dovere di guardare a tutta la popolazione, si dimentica dei giovani, “il destino della nostra società è segnato. Assistiamo ad una desolante fuga dei giovani dall’Italia, a nascite sempre inferiori rispetto all’anno precedente, ad una  crisi di sistema (confermato dal crescente astensionismo), che perde man mano di vitalità. Ben vengano quindi – ha concluso Sorbello – le manifestazioni di giovani, nell’ambito del rispetto delle regole. Nel momento in cui i giovani prendono la parola, non si tratta di tutelarli ma di consentire loro di poter esercitare i diritti di libertà, in una sorta di tirocinio alla democrazia che può farli venir fuori dai margini della vita pubblica in cui troppo spesso sono relegati. E’ nell’interesse di tutti.”


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