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Bocciata la proposta sul “Regolamento per la gestione delle morosità dei canoni degli alloggi popolari”: l’ira di Forza Italia

"Lo strumento da noi proposto teneva conto di fattori consoni a chi con difficoltà ma con grande dignità porta avanti la famiglia, prevedendo rate minime e lunghe scadenze volte a far uscire dallo status di morosità incolpevole"

Una seduta del consiglio comunale di Siracusa

Bocciata da parte della maggioranza la proposta sul “Regolamento per la gestione delle morosità dei canoni degli alloggi popolari”. Era stata presentata 13 mesi fa ed era approdata in aula solo due giorni fa e ha dato vita ad un confronto in aula nel corso di due sedute, trattandosi di un tema molto importante e delicato.

Cosimo Burti, primo firmatario della proposta, ha trovato la piena condivisione e il supporto dai consiglieri De Simone, La Runa, Marino e Gennuso. La proposta aveva un duplice valore: il sostegno a una realtà come quella degli inquilini degli alloggi popolari, troppe volte trascurati e lasciati senza un valido riferimento sociale e amministrativo e dall’altro il bilancio del Comune, che vede cifre irrisorie negli incassi dei canoni di gestione poiché non dotato di strumenti validi per recuperare in maniera idonea gli importi dagli inquilini assegnatari.

“Occorre considerare che sarebbe troppo facile additare come non pagatori i soggetti assegnatari degli alloggi – dicono i firmatari della proposta – quando lo strumento di rateizzazione delle morosità utilizzato è lo stesso che si applica in linea generale sulle entrate, strumento che impone rate alte e non sostenibili, se non addirittura polizze fideiussorie a garanzia del debito. Lo strumento da noi proposto teneva conto di fattori consoni a chi con difficoltà ma con grande dignità porta avanti la famiglia, prevedendo rate minime e lunghe scadenze volte a far uscire
dallo status di morosità incolpevole. Per l’ennesima volta abbiamo assunto un ruolo politico propositivo e costruttivo, illudendoci che chi oggi ha i numeri per governare la città tenesse conto della bontà del provvedimento ma, di fatto, è purtroppo prevalsa l’appartenenza politica, a danno dei soggetti fragili, che andrebbero sostenuti e aiutati sempre e non solo durante le campagne elettorali”.


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