A 25 anni dall’istituzione del SIN (Sito di Interesse Nazionale) di Priolo, Confindustria ha organizzato un convegno per fare il punto sulla situazione delle bonifiche ambientali. Si è discusso del ruolo centrale delle bonifiche per il territorio e della necessità di accelerare i lavori, finora rallentati da lungaggini amministrative. Le imprese, pur tra difficoltà, continuano a investire in ambiente e sicurezza.
Si è sottolineata l’importanza di guardare al futuro con una visione di sviluppo sostenibile, anche grazie a nuove iniziative come la “Casa dell’Ambiente” e alla creazione di nuove strutture e figure professionali. Tuttavia, solo poche aree sono state effettivamente bonificate e i tempi per completare le operazioni, in particolare sulle falde, restano incerti.
Il SIN, se ben gestito, può diventare una risorsa per attrarre investimenti e promuovere la transizione ecologica, ad esempio nel settore dell’eolico offshore. Legambiente ha ribadito la necessità di una riconversione industriale, abbandonando gradualmente i modelli legati ai combustibili fossili, in favore delle rinnovabili, come unica strada per rilanciare l’occupazione e la qualità della vita nella zona.
Dopo i saluti di Gian Piero Reale – presidente di Confindustria Siracusa – e di Giuseppe Carta – presidente IV commissione Ars – Ambiente, Territorio e Mobilità, hanno preso parola gli ingegneri Stefano Lifone, Massimiliano Mancini e Pasquale Maltese parlando delle bonifiche nelle aree di Eni Rewind e nel Sito Multi Societario di Priolo.
Salvatore Adorno dell’Università di Catania ha raccontato la storia della bonifica del SIN di Priolo. Marcello Farina (ARPA Siracusa) ha fatto il punto dello Stato dell’arte dei procedimenti di bonifica nel SIN di Priolo: “c’è ancora molto da fare”, ha detto.
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