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Bufera in Consiglio comunale sul “virus” di genere. Arcigay, Stonewall e Agedo chiedono scuse e dimissioni di Zappalà. Zappulla l’intervento del presidente Di Mauro |Le scuse del consigliere

Anche il consigliere Sara Zappulla, esponente del Partito democratico, ha scritto al presidente del Consiglio comunale Alessandro Di Mauro

La battuta sul “virus” di genere del consigliere comunale Franco Zappalà, che ieri in aula ha voluto evidenziare con maldestra ironia la mancanza di donne tra i revisori dei conti, ha creato non pochi malumori non soltanto in aula.

Gelo in Consiglio comunale: Zappalà e la battuta sul “virus” di genere

La battuta infelice

Agghiacciante – inizia così la dichiarazione del presidente di Arcigay Siracusa, Armando Caravini in merito alle parole del consigliere comunale Franco Zappalà – Vorrei ricordare, al consigliere Zappalà che certe “battute” tristi ed infelici ai nostri giorni non si fanno neanche al bar. Nell’intervento il consigliere, che sorride giustificandosi e sorridendo a una sua “battuta”, parla dell’omosessualità come “virus. Mi sento di dire al consigliere, candidato nella lista di Garozzo che da sindaco ha sostenuto la comunità Lgbt, che la sua “battuta” infelice esposta in consiglio comunale è di una bassezza infinita ed insulta non solo la comunità ma anche gli altri consiglieri. Al suo posto, oltre a chiedere immediatamente scusa, mi dimetterei in quanto per il consigliere Zappalà è evidente che il consiglio comunale, composto da persone che vogliono lavorare per la città, sia più importante esprimere il suo personale parere omofobo. Essere omosessuale non è un “virus” e mi auguro che il consigliere Zappalà si informi bene piuttosto che “scimmiottare” con frasi “entri buono ed esci in un’altra maniera” sul fatto che l’omosessualità, dal 17 maggio del 1990, ha visto la sua cancellazione dall’elenco delle malattie mentale e la definizione da parte dell’OMS come “una variante del comportamento umano. Si dimetta da civico consesso e lasci in fretta il suo posto a qualcuno che vuole lavorare bene per la città. Mi auguro che anche l’intero consiglio comunale si prendano provvedimenti in merito e si condannino pubblicamente le parole del consigliere non facendosi abbindolare da quella che Zappalà ha sornionamente definito battuta”.

Anche il consigliere Sara Zappulla, esponente del Partito democratico, ha scritto al presidente del Consiglio comunale Alessandro Di Mauro: “non c’è molto da ridere o per lo meno noi non ridiamo. Quando parlavamo di rispetto dei luoghi di discussione e di postura politica ci riferivamo anche a questo. Quando parlavamo di una classe politica machista ci riferivamo anche a questo. Quando parlavamo di un tono istituzionale rispettoso della città e del civico consesso ci riferivamo anche a questo. Assistiamo spesso a sedute distratte, in cui nessuno ascolta nessuno e in cui il livello del dibattito è talmente basso da non lasciare senza parole. Lo spettacolo di ieri è stato indecente e le parole pronunciate dal consigliere Zappalá in aula ci hanno lasciato sgomenti e ci hanno sconvolto. Parole che sono una offesa a tutte e tutti, alla città e alle sue anime. Parole che dimostrano un’inadeguatezza della classe politica a cui non vogliamo arrenderci. Lei avrebbe dovuto interrompere il dibattito, lei avrebbe dovuto riportare la dignità in quella aula, lei avrebbe dovuto portare ordine in un’aula così importante che è il senato della città. Non possiamo non condannare quanto accaduto, ci auguriamo che lei sappia non farlo capitare mai più. La città ci guarda, la città ci osserva, la città guarda al Consiglio ma tutto questo non fa ridere”.

Intervengono anche Alessandro Bottaro e Angelo Tarantello, rispettivamente presidenti dell’associazione Stonewall Glbt Siracusa e Agedo sezione di Siracusa: “parlare di virus riferendosi alle persone lgbtq+ è un atto gravissimo e altrettanto violento, perché lesivo della vita e della dignità della comunità che rappresentiamo come associazione e come militanti di un movimento. Vorremmo ricordare al consigliere Zappalà, che l’omosessualità, è una variante naturale del comportamento sessuale (fonte Oms), non una devianza o una malattia contagiosa come sembra voler fare intendere nel suo discorso “politico” peraltro pieno di ammiccamenti e battutine che neanche i peggiori bar di Caracas (cit). Temiamo invece che in giro ci sia un altro virus, a cui il consigliere è purtroppo patologicamente immune, quello della cultura, altrimenti ci avrebbe risparmiato questa bassezza nel luogo deputato alla democrazia cittadina dove il rispetto, verso chiunque non può e non deve mai mancare. Errare è umano ma perseverare è diabolico, Zappalà chieda scusa e si ricordi che a causa di quelle che lui definisce “battute” ci sono purtroppo, ancora oggi, persone che soffrono e che in alcuni casi si tolgono la vita”. Noi diciamo un no fermo e categorico a chi si fa portavoce di quella subcultura machista e misogina da cui proprio il Consiglio comunale dovrebbe invece prendere le distanze”.


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