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Cade l’accusa di associazione a delinquere, si rimodula la condanna per traffico di stupefacenti: da 8 a 4 anni

L'uomo ha sempre negato di appartenere ad una associazione per delinquere, mentre non ha negato di avere avuto rapporti con altro coimputato

La Corte di Appello di Catania, all’udienza del 29 gennaio scorso, ha assolto il rosolinese Pietro Sessa per non aver commesso il fatto dall’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti che aveva determinato la pesante condanna in primo grado alla pena di 8 anni e 4 mesi di reclusione.

Adesso la sentenza di assoluzione per 3 capi di imputazione legati all’associazione con la quale è stata rideterminata la pena da 8 anni e 4 mesi di reclusione a 4 anni e 8 mesi di reclusione e una multa di 22.000 euro e la conferma della condanna per il quarto capo di imputazione legato alla detenzione di stupefacenti.

È stata altresì sostituita la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici con quella dell’interdizione per 5 anni. Revocata, inoltre, la pena accessoria dell’interdizione legale.

Pietro Sessa fu arrestato l’1 dicembre del 2021, assieme ad altre 15 persone, accusate di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti di tipo cocaina, hashish e marijuana, sostanza che veniva illecitamente acquistata in Albania, Puglia e Calabria e rivenduta in Sicilia, Lombardia e Malta. Sessa ha sempre negato di appartenere ad una associazione per delinquere, mentre non ha negato di avere avuto rapporti con altro coimputato.

Nel dicembre del 2022 il Gup del Tribunale di Catania di Catania, Pietro Antonio Currò, aveva disposto la sostituzione della misura cautelare in carcere con gli arresti domiciliari, accogliendo la richiesta presentata dal legale difensore Giovanni Giuca.


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