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Calcio: L’Enzo Grasso Pareggia Al 94′ E Scoppia Il Caos In Campo

Enzo Grasso 1 – D’annunzio 1

Enzo Grasso: Cavalieri, Cantaro, Greco, Di Bassiano, Tarascio, Aglianò, Reale, Bonaventura (58’ Giucastro), Parrinello (70’ Nassetta), Morreale (in foto), Daniele. Allenatore Maiorca.
D’annunzio: Pulvirenti, Ganci, Pandolfo, Indelicato, Lanzafame, Calanna (46’ Grasso), Mirabella, Giacone, Di Prima, Bonsignore (85’ Di Grazia), Veutro (46’ Garavaglia). Allenatore Serafino.

Arbitro: Occhipinti di Ragusa.
Reti: 54’ Di Prima, 94’ Nassetta.
Note: Giornata fredda ma pubblico numeroso al Centro Sportivo Erg. Espulsi Lanzafame e Tarascio.

Gol, rigori sbagliati, espulsioni e un’accesa quanto inutile bagarre a fine partita. Si, perché se la D’Annunzio non è riuscita a difendere fino al 94’ il gol realizzato in apertura di ripresa da Di Prima, la responsabilità non è certamente dei giocatori di casa, sui quali si è scatenata la rabbia degli ospiti per la rete siglata all’ultimo respiro del match da Cristian Nassetta.

L’arbitro infatti si stava portando il fischietto in bocca per decretare la fine delle ostilità quando il portiere Pulvirenti, bravo a parare l’ennesimo insidioso tiro di Morreale, si spossessava del pallone, lasciandosi cadere per terra per “simulare” un infortunio. E’ probabile che l’estremo difensore etneo non si sia accorto della presenza di Nassetta, entrato 24 minuti prima al posto di uno spento Parrinello.

L’attaccante siracusano non ha fatto altro che spingere il pallone nella rete sguarnita, regalando così il pareggio alla sua squadra. Gol regolarissimo e concesso senza alcun dubbio dal signor Occhipinti di Ragusa. Un gol che ha mandato su tutte le furie giocatori e staff tecnico ospite che, invece di prendersela con il proprio portiere, hanno circondato il direttore di gara per poi avventarsi contro i giocatori di casa ed in special modo contro l’autore della marcatura che, secondo loro, avrebbe dovuto spedire la palla sul fondo piuttosto che in porta per permettere le cure al numero uno avversario.

Perché allora – verrebbe da chiedersi – non ci ha pensato il portiere ad allontanare il pallone? Forse per pura ingenuità. Fatto sta che c’è voluto almeno un quarto d’ora per far tornare la situazione alla normalità al termine di una partita (l’arbitro ha fischiato la fine subito dopo il gol dirigendosi velocemente verso lo spogliatoio) spigolosa ma tutto sommato corretta. Certo, il difensore della D’Annunzio Lanzafame aveva provato ad incattivirla schiaffeggiando Alessandro Daniele e meritandosi per questo il cartellino rosso al 22’ del primo tempo. Poi però i toni si erano abbassati e le due squadre avevano continuato a giocare con assoluto fair-play.

La D’Annunzio era riuscita a sbloccare il risultato in apertura di ripresa con una rocambolesca rete di Di Prima che, su tiro dal limite, trovava la deviazione giusta per far assumere al pallone una traiettoria imparabile. Vantaggio comunque legittimo soprattutto se si pensa che qualche minuto prima Cavalieri si era opposto alla grande al calcio di rigore di Veutro. Subito il gol, l’Enzo Grasso, pur in superiorità numerica, non riusciva ad adottare le opportune contromisure e, malgrado i generosi tentativi offensivi, procurava ben pochi fastidi all’attenta retroguardia ospite.

Tuttavia, negli ultimi minuti, la pressione dei padroni di casa aumentava, soprattutto dopo che capitan Tarascio era stato espulso per doppia ammonizione (a una decina di minuti dal 90’). In parità numerica l’Enzo Grasso giocava meglio e sfiorava il gol all’85’ con un pericoloso tiro-cross non raccolto da nessuno; all’88’ con una botta di Morreale respinta efficacemente dal portiere; e al 92’ con un sinistro di Greco su cui ancora una volta Pulvirenti faceva buona guardia. Poi il fattaccio, con le vibrate proteste ospiti e l’arbitro che dichiarava conclusa la partita in un clima di assoluta confusione.

Con questo risultato l’Enzo Grasso mantiene a distanza la D’Annunzio (sempre a meno tre) e si porta ad un solo punto dal Priolo, sconfitto in casa a sorpresa dal Francofonte, 2-3, nel match precedente disputato sempre sul sintetico dell’impianto aretuseo.


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