Ondate di calore, cannabis terapeutica, aumento del consumo di crack tra i giovani e liste d’attesa: questi alcuni dei temi affrontati nell’intervista rilasciata dal direttore generale dell’ASP di Siracusa, Alessandro Caltagirone, ai microfoni di SiracusaNews. Un confronto a tutto campo sul presente e sul futuro della sanità pubblica aretusea, tra criticità e prospettive.
Con l’arrivo delle prime ondate di calore, l’Asp ha attivato il piano aziendale estivo in linea con quello regionale. Tra le misure previste, l’istituzione di sei guardie mediche turistiche nei principali centri balneari della provincia – da Brucoli a Marzamemi – e la diffusione di un vademecum con consigli utili per affrontare le alte temperature: evitare le ore più calde, idratarsi, prediligere un’alimentazione leggera e povera di alcol.
Il dg Caltagirone ha annunciato l’attivazione di un laboratorio interno per la produzione di preparazioni galeniche a base di cannabis terapeutica, in attuazione del decreto assessoriale del 2020. Una novità che rende Siracusa una delle prime Asp in Sicilia ad aver internalizzato il processo, garantendo appropriatezza prescrittiva, controllo della filiera, tracciabilità e supporto alle altre aziende sanitarie regionali.
Allarmante il crescente consumo di crack, denunciato da molti sindaci soprattutto nel sud della provincia. Caltagirone conferma che si tratta di un fenomeno nazionale, con un’incidenza sempre più forte tra i giovani. L’Asp è impegnata in campagne di prevenzione nelle scuole, ma – sottolinea – serve un approccio integrato che coinvolga anche forze dell’ordine e servizi sociali.
Il direttore ha affrontato anche il tema delle liste d’attesa e dei recenti casi di cronaca (tra cui quello di una minore in attesa di visita ORL e una PET). Ha chiarito che si trattava di situazioni isolate, precisando che l’ASP ha attivato monitoraggi costanti su 69 prestazioni critiche, come previsto dalla normativa.
Attraverso strumenti come overbooking, recupero dei “no show”, riprogrammazioni e dialogo con i medici di base per migliorare l’appropriatezza delle prescrizioni, l’obiettivo è equilibrare domanda e offerta. “In alcuni ambiti – ha spiegato – incide anche la mancanza di specialisti o il tempo tecnico di esecuzione degli esami strumentali”.
Sul fronte risorse umane, il DG ha ribadito che in due anni sono stati assunti oltre 700 operatori sanitari, e che oggi l’ASP ha una dotazione organica pressoché completa. Le criticità estive, legate alle ferie, vengono gestite con accorpamenti e riorganizzazioni, anche in base alla riduzione della domanda nei mesi caldi.
Grande attesa per il nuovo ospedale di Siracusa, concepito secondo i più moderni standard tecnologici e architettonici: “Una struttura all’avanguardia migliorerà l’attrattività del territorio. Al momento non si registrano criticità nell’iter, che è seguito costantemente da Regione e Ministero”.
Confermato il trasferimento del reparto di Oncologia da Avola a Siracusa entro fine luglio: la struttura è pronta dal punto di vista edilizio e impiantistico, mancano solo alcuni arredi complementari. “Abbiamo scelto di non trasferire mobilio usurato – ha sottolineato – per dare un’identità precisa e dignitosa al reparto”.
Commentando la recente legge regionale sull’obbligo per le ASP di assumere personale non obiettore in tema di IVG, Caltagirone ha espresso apprezzamento: “Una norma di civiltà che garantisce alle donne un diritto fondamentale. A Siracusa troveremo il giusto equilibrio”.
Grande attesa per il convegno nazionale sull’intelligenza artificiale in sanità, in programma tra Museo Archeologico Paolo Orsi e Castello Maniace, con la partecipazione di oltre 100 direttori generali da tutta Italia, autorità ministeriali e il ministro Schillaci.
Caltagirone ha sottolineato l’importanza dell’IA come strumento a supporto delle decisioni cliniche e amministrative, non sostitutivo dell’uomo ma alleato per ottimizzare tempi e risorse. Ha anche auspicato un intervento ministeriale per regolare meglio i processi prescrittivi, evitando errori come quelli recentemente verificatisi.
Infine, un appello alla cittadinanza: solo 7 su 16 milioni di italiani invitati aderiscono alle campagne di screening, gratuite e fondamentali per la prevenzione. “In Sicilia i numeri sono ancora più bassi – ha spiegato – ma stiamo lavorando per raggiungere percentuali più alte, soprattutto nelle aree meno coinvolte. Curarsi quando si sta bene resta la migliore medicina”.
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