“Il centrodestra siciliano assesta l’ennesimo scippo al territorio, la Camera di Commercio resta sotto l’egida catanese e ad uscirne penalizzato è il nostro territorio e tutti i suoi cittadini”. Così Renata Giunta, candidata sindaca di Siracusa per la coalizione democratica e progressista commenta la decisione assunta dal Governo regionale che vede di nuovo l’accorpamento della Camera di Commercio di Siracusa insieme con quella di Ragusa e Catania.
È di stamattina, infatti, la notizia della deliberazione della giunta regionale sul riordino delle Camere di Commercio siciliane, “o meglio – prosegue – la certificazione di uno status quo per il Sud est che vorrebbe mantenere i territori di Ragusa e Siracusa con Catania. Una scelta figlia evidentemente dal controllo dell’aeroporto di Catania”.
Per la candidata del polo progressista si tratta “della certificazione di un fallimento che ha avvilito le rappresentanze siracusane delle imprese, ridotto al lumicino i servizi alle imprese siracusane che hanno visto regredire progressivamente il supporto dell’ente camerale”.
“È davvero incredibile – prosegue Renata Giunta – leggere i toni trionfalistici con cui il governatore Schifani comunica gli esiti di una autentica delibera-scippo per Siracusa, lo stesso governatore che verrà in città per sostenere un candidato sindaco che appare impotente”.
La Giunta ricorda come pochi giorni fa il Cga abbia riabilitato dopo una lunga querelle giudiziaria i commissari di nomina ministeriale, “oggi in tutta fretta la Giunta regionale delibera una posizione senza alcun ascolto dei territori interessati. “Il fronte progressista che rappresento – conclude – non intende assistere passivamente a questa scelta che penalizza gravemente il tessuto economico della nostra città e le nostre imprese già penalizzate dalla mancanza di promozione e di sostegno ai tavoli regionali”.
Sul tema interviene anche Antonio Nicita, senatore del Pd: “La decisione di Schifani e della sua giunta di confermare un frazionamento delle camere di commercio che di fatto penalizza Siracusa, una città che continua a perdere pezzi in favore di altre province, è la conferma della marginalizzazione di Siracusa. In Senato avevo presentato mesi fa, con la solidarietà di tutte le altre forze politiche di maggioranza e di opposizione, un emendamento che stabiliva un principio di eccezione per le regioni a statuto autonomo. In quel caso il Governo ha bocciato l’emendamento e interrotto ogni dialogo nonostante fosse evidente la preoccupazione trasversale delle diverse forze politiche presenti in Senato con i senatori e le senatrici siciliani, di evitare un disegno di accorpamento basato su parametri che nulla hanno a che fare con la vocazione territoriale e con l’equilibrio tra le province che lo compongono. Occorre adesso una mobilitazione per evitare che questa marginalizzazione della provincia di Siracusa continui e si estenda ad altre forme di accorpamento in altri settori, lavorando al contempo a una nuova norma che permetta in Sicilia di avere una camera di commercio aggiuntiva in relazioni a specifici costi, quelli dell’insularità, che saranno oggetto di una specifica valutazione nella costituenda Commissione bicamerale sugli svantaggi dell’insularità”.
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