“Condividere insieme una candidatura terza, con una sintesi delle due mozioni presentate, così da superare l’attuale clima e ricomporre la maggioranza, eventualmente allargandola, in un quadro veramente unitario con la minoranza: riconciliando politicamente una candidatura terza direttamente con l’attuale presenza nella segreteria provinciale e nella maggioranza dell’assemblea provinciale e coinvolgendo tutte le espressioni plurali, incluso il contributo delle democratiche e dei democratici più giovani presenti negli organismi. Siamo pronti ad accettare proposte di nominativi all’interno della maggioranza congressuale che rispecchino insieme le caratteristiche richiamate, che oltre ad essere presenti nella segreteria Gerratana, siano stati proposti da sostenitori di Alessandro Dierna nell’assemblea provinciale; che abbiano sostenuto la candidatura a segretario cittadino di Alessandro Dierna”. A due giorni dall’assemblea provinciale del Partito democratico – in cui ci si aspetta la prima richiesta di verifica di maggioranza al segretario Piergiorgio Gerratana – i componenti della direzione regionale Salvo Adorno, Cristina Chindemi, Davide Fronterré, Salvo Genovese, Bruno Marziano, Massimo Milazzo, Glenda Raiti e Francesca Silluzio tentano la via della pace.
Le elezioni per il segretario cittadino di Siracusa hanno portato al ballottaggio tra Alessandro Dierna e Mariagrazia Ficara, entrambi (uno in parte, l’altra in toto) espressione della maggioranza che aveva sostenuto i segretari provinciale e regionale. Tuttavia, la sfida interna non si è sviluppata come una normale competizione democratica, ma si è trasformata in un confronto aspro e divisivo, segnando un’improvvisa rottura dell’equilibrio nella maggioranza e la nascita di un’alleanza inedita tra una parte della maggioranza e una parte della minoranza.
Questo cambiamento ha già generato tensioni tra i vertici provinciali e ha alimentato un clima di forte ostilità, con attacchi personali e prese di posizione esterne agli organismi di partito. Secondo i firmatari, si rischia di creare un Pd paralizzato e lacerato, proprio nel momento in cui sarebbe necessario rilanciarla.
Per evitare che il ballottaggio diventi il simbolo di una frattura permanente, si propone una soluzione unitaria: ritirare entrambe le candidature e convergere su una terza figura condivisa, capace di rappresentare tutte le anime della maggioranza e di dialogare anche con la minoranza. Tale figura dovrebbe possedere esperienza, profilo politico e riconoscibilità all’interno del partito, e idealmente provenire da ambienti vicini sia a Dierna sia a Ficara.
“Tra i possibili nomi indicati vi è quello di Vincenzo Costa, se disponibile, o di altri militanti con profilo assimilabile – sottolineano i firmatari della nota – L’obiettivo è ricomporre la maggioranza originaria e dare vita a una segreteria cittadina inclusiva, credibile e condivisa“. E si chiede al segretario provinciale di assumere un’iniziativa urgente per favorire questa mediazione, evitando un esito lacerante che potrebbe compromettere l’intero equilibrio politico costruito in provincia.
Lapidaria, però, la risposta di Mario Bonomo. Proprio uno dei “transfughi” dall’ormai ex maggioranza, formando un’altra maggioranza (o la terza minoranza) al posto di quella che era la minoranza all’interno del Partito democratico. Insomma, al di là della confusione, la replica è netta: “il mio nome è uno soltanto: Gaetano Cutrufo”.
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