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Caos rifiuti in Sicilia, vertice in assessorato regionale… ma mancano ancora le soluzioni

A complicare il quadro, l’incendio, sempre avvenuto oggi (ieri, ndr), dell’altro impianto pubblico di Cozzo Vuturo, nell’Ennese

In attesa di soluzioni a lungo termine, in attesa dei termovalorizzatori (se mai si faranno) ma anche solo in attesa di una soluzione provvisoria, l’emergenza rifiuti in Sicilia si fa sempre più pesante. Nella giornata di ieri l’assessore all’Energia, Daniela Baglieri ha comunicato di aver convocato una riunione con i vertici assessoriali dell’Energia e dell’Ambiente. “L’ennesima crisi estiva dei rifiuti, con incendi annessi purtroppo come la storia della Sicilia insegna, ci inorridisce ma non ci lascia sbigottiti”. Queste le prime parole dell’assessore. Lascia però sbigottiti come una regione in oltre 20 anni non sia stata capace – attraverso governi di ogni colore – a invertire la rotta, garantendo per l’isola un piano stabile per la gestione dei rifiuti. E i risultati sono quelli di oggi con discariche sature, le due più grandi città (Palermo e Catania) con percentuali di differenziata risibili e l’ovvia conseguenza di un sistema andato al collasso. Da Palermo a Catania, passando per Siracusa e la quasi totalità dei comuni dell’isola (soprattutto nella parte orientale) c’è una sola paura che attanaglia sindaci e popolazione: quello della crisi sanitaria. Domani nel capoluogo aretuseo si dovrebbe raccogliere la frazione indifferenziata, ma dopo i disagi della scorsa settimana e i problemi di conferimento negli impianti, il condizionale è d’obbligo.

E l’unica via tracciata qui dalla Regione è quella di intimare agli enti locali di potenziare la differenziata nel tentativo di raggiungere il tanto agognato 65%. “Da tempo – aggiunge l’assessore – abbiamo diffidato tutti i Comuni siciliani ad aumentare la raccolta differenziata, così da diminuire la quantità di rifiuti da smaltire presso le discariche siciliane, che – come ormai noto – a furia di ricevere più del doppio della spazzatura che dovrebbe essere conferita – si avviano verso la chiusura, ovvero sono già esaurite come l’impianto di Lentini”.

Nonostante la gravità della situazione, l’assessore del Governo Musumeci prova a stemperare le polemiche. “La volumetria residua disponibile nelle discariche siciliane – prosegue – è, ad oggi, ancora sufficiente a garantire i fabbisogni del territorio. Tuttavia, ci si è scontrati con una serie di criticità di carattere amministrativo e ambientale, che attengono alla distribuzione dei flussi di rifiuti. Nelle more che le Srr ottemperino alla diffida per portare l’eccedenza dei rifiuti prodotti al recupero energetico fuori dalla regione, lo spazio c’è”.

Le soluzioni a detta della Baglieri, sarebbero quelle individuate dal dipartimento dell’Acqua e dei rifiuti, con una recente direttiva. Quella che avrebbe intimato alle altre discariche siciliane di accogliere i sovvalli in eccesso prodotti da Sicula. Un piano straordinario che prevede lo smaltimento di 2.000 tonnellate a settimana nell’impianto della Catanzaro Costruzioni, altre 2.300 tonnellate a settimana per Gela e 1.500 a settimana a Oikos. Peccato però che da Gela attraverso l’Srr abbiano risposto picche, mentre le altre due discariche hanno risposto che al momento non possono soddisfare i desiderata della Regione.

Oggi con un decreto dell’assessorato regionale all’Ambiente, su parere della Commissione tecnica scientifica, sono state nuovamente ridotte le quantità conferibili presso un impianto pubblico strategico – ha fatto sapere la Baglieri-. A complicare il quadro, l’incendio, sempre avvenuto oggi (ieri, ndr), dell’altro impianto pubblico di Cozzo Vuturo, nell’Ennese. Il governo regionale è quindi impegnato, con un confronto interdipartimentale, a trovare la più rapida e razionale soluzione, al netto di eventuali condotte che potrebbero configurarsi dolose”.

Ma la soluzione ancora non c’è, i comuni non sanno più come comportarsi e le montagne di spazzatura sono già diventate uno spiacevole arredo delle nostre strade. Il tutto in piena estate. Nel pieno della stagione turistica.

 


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