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Caos scuole, la Regione posticipa di 3 giorni la riapertura: a Siracusa si ricomincerà in Dad |Revocata la dad a Siracusa

Lo slittamento delle lezioni è scaturito per consentire di verificare tutti gli aspetti organizzativi a causa dell'aumento dei contagi da Covid

Il Governo regionale rinvierà la riapertura delle scuole di tre giorni in Sicilia per consentire di verificare tutti gli aspetti organizzativi a causa dell’aumento dei contagi da Covid, secondo quanto emerge dalla task force regionale riunitasi, alla presenza degli assessori regionali alla salute Ruggero Razza e all’istrizione Roberto Lagalla. Mercoledì prossimo è prevista un’altra riunione della task force.

Questo lascia quindi intendere che anche a Siracusa la Dad non partirà prima di giovedì 13 gennaio. Caos e confusione, a meno di 48 ore da quello che doveva essere il giorno del rientro a scuola dopo oltre 20 giorni di stop.

Nel capoluogo la didattica a distanza, così come previsto dall’ordinanza del sindaco, è prevista per le scuole dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo e secondo grado, pubbliche, private e paritarie, garantendo la possibilità di svolgere attività in presenza (qualora sia necessario) l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

Al termine di un lungo confronto con tutte le rappresentanze del mondo della scuola, dell’università e della formazione, che ha visto anche l’intervento dell’assessore alla Sanità, Ruggero Razza, e del sindaco Leoluca Orlando, nel ruolo di Presidente Anci, il governo regionale, alla luce dell’aggravamento della situazione epidemiologica e per effetto delle oggettive complessità applicative delle disposizioni nazionali per la riapertura delle scuole, già rappresentate ieri a Roma dal presidente Musumeci, ha ritenuto di modificare il calendario scolastico 2021-2022, riducendone di tre giorni la durata originariamente prevista, pur sempre nel rispetto del numero minimo di giornate scolastiche. Pertanto il rientro a scuola, inizialmente previsto per lunedì 10 gennaio, avverrà in Sicilia il successivo giovedì 13. In ogni caso, la task-force regionale sarà riconvocata per mercoledì 12 gennaio.

Al termine della riunione della task-force per la scuola, registro la unanime posizione di rettori, dirigenti scolastici, rappresentanti sindacali e delle associazioni familiari, che ci chiedono di farci interpreti presso il governo nazionale della necessità di rivedere la attuale posizione sulla possibile scelta della didattica a distanza come strumento di accompagnamento temporaneo verso la piena didattica in presenza – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – Lo abbiamo già fatto nei giorni scorsi e fino a ieri sera. Frattanto, la sensibilità che è stata evidenziata anche dai sindaci della Sicilia, non può lasciarci immobili, ma non possiamo neppure alimentare un inutile conflitto con il governo centrale che ha già annunciato di volere impugnare decisioni in contrasto con la legislazione vigente. Abbiamo adottato la soluzione più ragionevole, giuridicamente compatibile, che tiene conto della decisione di tutti: quella di utilizzare i nostri poteri di autonomia primaria sul calendario scolastico consentendo uno slittamento dell’apertura delle scuole di alcuni giorni, fino ad un massimo di cinque. Questo lasso di tempo ci permette di cogliere lo stato di andamento della pandemia e consente alle scuole e al sistema sanitario di prepararsi a realizzare gli obiettivi condivisibili posti dal governo centrale. Ringrazio gli assessori Lagalla e Razza per l’impegnativo e per il non facile lavoro delle ultime ventiquattr’ore“.

Ritengo che la decisione assunta oggi potrà rassicurare i sindaci e le comunità locali – spiega l’assessore Lagalla – nonché dare modo ai dirigenti scolastici di operare per favorire la ripresa delle attività didattiche in presenza, se la situazione epidemiologica lo consentirà“.

Come assicurato dall’assessore Razza, il tempo disponibile potrà essere utilizzato per potenziare le attività di monitoraggio sanitario e di vaccinazione della popolazione scolastica.


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