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Cateno De Luca e Dafne Musolino a Francofonte: “politiche agricole, infrastrutture e immigrazione, in Europa c’è ancora molto da fare”

L'avvocato messinese ha precisato come priorità della Sicilia "quelle di tornare a essere punto fondamentale dell'economia italiana e la più grande piattaforma logistica del Mediterraneo"

Ha fatto tappa anche a Siracusa, più precisamente a Francofonte il tour elettorale di Dafne Musolino, candidata di Forza Italia alle prossime elezioni europee del 26 maggio. Avvocato e già assessore a Messina al fianco di Cateno De Luca, la candidata insieme al sindaco di Messina sono stati accolti ieri nel comune a nord della provincia aretusea da una sala gremita. Un incontro di circa un’ora e mezza in cui prima De Luca, poi la Musolino, hanno ribadito la centralità della Sicilia nell’Europa che verrà. Infrastrutture, accoglienza, crisi delle ex Province e soprattutto la crisi del comparto agricolo, tema quest’ultimo particolarmente sensibile a Francofonte.

Siamo in campagna elettorale perché abbiamo obiettivi molto ambiziosi – ha detto Cateno De Luca -. Le europee sono una grande scommessa di cambiamento che stiamo affrontando assieme all’Udc, Sicilia vera e Forza Italia. Sono sicuro che i siciliani sapranno valutare il nostro percorso fatto negli ultimi anni, soprattutto nella città di Messina dove abbiamo vinto e fatto fuori la vecchia classe politica“. De Luca, all’indomani della protesta insieme con altri 73 sindaci in cui ha consegnato al Prefetto la fascia di sindaco Metropolitano, torna a puntare il dito anche su quella politica che ha “svuotato” le ex Province regionali. “Stiamo continuando questa battaglia – spiega – e purtroppo a Siracusa è già stato dichiarato il default. Ci siamo scontrati con diversi deputati nazionali e naturalmente oggi dico che è necessario bere l’amaro calice di prendere le risorse degli investimenti già assegnati e con una legge dello stato salvare i bilanci delle Province per il triennio 2019-21. Anche perché i fondi di Sviluppo e Coesione ammontano a 2 miliardi e 400 milioni che devono essere spesi entro dicembre 2021, rendendo i lavori cantierabili ma a oggi abbiamo speso appena 500 milioni. La politica deve finirla di occuparsi di questioni di principio ma deve tornarsi a occupare dei territori.”

Una politica che si evince anche dallo slogan che accompagna Dafne Musolino nella sua corsa verso Bruxelles: “più Sud in Europa”. Proprio per questo l’avvocato messinese ha precisato come priorità della Sicilia “quelle di tornare a essere punto fondamentale dell’economia italiana e la più grande piattaforma logistica del Mediterraneo. Eppure oggi la nostra regione è tagliata fuori dai traffici più importanti e non ha infrastrutture di collegamento. Questo significa che eravamo un grande territorio di distribuzione mentre adesso siamo solo territorio di consumo.” Infrastrutture e sostegno del comparto agrumicolo quindi al centro dell’agenda della Musolino, con la revisione degli accordi internazionali che rendono i nostri prodotti di eccellenza “fuori mercato” per le nostre tavole a discapito di quelli provenienti dal continente africano.

Spazio anche al fenomeno migratorio, di cui la Sicilia per anni si è fatta gran parte carico. “Abbiamo accolto – conclude la Musolino – perché è un dovere nostro di uomini di buona volontà, come nei principi della nostra cultura. Questo non vuol dire che dobbiamo essere i soli a farlo ma dobbiamo chiamare in causa l’Europa che deve aiutarci e sostenerci. Non per questo, però, si possono ignorare le istanze di persone che affrontano il mare con la consapevolezza di perdere la vita perché l’umanità è il nostro valore più importante.”


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