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Cavagrande ancora in fiamme: in un video l’azione del presunto piromane

I Carabinieri di Noto e Cassibile stanno cercando di ricostruire quanto successo nella riserva naturale di Cavagrande. E l'associazione Acquanuvena scrive ai sindaci ed ai prefetti

Dopo un’estate contrassegnata (ancora una volta) dall’emergenza incendi, un nuovo, gravissimo, attacco alla riserva di Cavagrande del Cassibile è stato perpetrato nei giorni scorsi. A incastrare i piromani potrebbe essere di supporto un video, adesso al vaglio dei Carabinieri di Noto e di Cassibile in cui si vede chiaramente qualcuno appiccare le fiamme. La fragilità della riserva è stata messa, dunque, di nuovo a dura prova.

“È un indecenza ! E’ evidente che si tratti di incendi dolosi, in piena RNO, in posti talmente impervi che le squadre antincendio non possono intervenire – il commento di Massimo Grande, vice sindaco del Comune di Avola – Rivolgiamo un appello a tutti i cittadini di segnalare non solo eventuali focolai ma anche la presenza di persone sospette che si aggirano nelle zone della riserva o preriserva. Da parte nostra metteremo in campo tutte le misure consentite dalle legge per prevenire e reprimere questo fenomeno”. L’amministrazione Cannata, infatti, ha dato indirizzo politico di aggiornare costantemente il catasto incendi con priorità assoluta.

Anche a Noto c’è la massima attenzione sulla questione roghi: il Comune a febbraio 2021 ha approvato il catasto incendi e sono partiti i servizi anti incendio a supporto delle attività della Regione Siciliana sia a San Corrado di Fuori, sia a Vendicari. Ed è notizia di ieri, inoltre, che è stato individuato e condannato ad un anno il colpevole dell’incendio di Cava Tortorone, nell’aprile del 2021.

Tornando a Cavagrande, immensa riserva naturale che ricade nei territori di Avola, Siracusa e Noto, per tutelare il canyon più lungo d’Europa, considerato da CNN uno dei 20 posti al Mondo più belli dove fare un tuffo, si è mobilitata in autunno anche l’associazione Aquanuvena, presieduta da Baldassare Cuda, con una lettera indirizzata al prefetto di Siracusa, ai sindaci di Noto e Avola, alla Forestale e ai Carabinieri per chiedere, a gran voce, un controllo sulle aree montane di Avola, affinché sia rispettato in pieno il “codice pascolo” e l’indicazione dei terreni ricompresi nel “catasto incendi”.

L’associazione ha chiesto agli enti preposti che controllino con maggior incisività il rispetto della normativa prevista dal “catasto incendi” approvata dal Comune di Avola (all’interno del cui territorio ricade la riserva) nel luglio 2021. “Tra le norme inserite in tale legge viene proibito per 10 anni il pascolo, la caccia nei terreni che sono stati percorsi dagli incendi – si legge nella lettera a firma di Baldassare Cuda – Crediamo importante che questa norma venga rispettata soprattutto nel periodo autunnale e invernale, quando avviene la transumanza di bestiame da altre aree della Sicilia”.

“Gli Enti preposti devono indicare in tempo quali sono i terreni compresi nel “catasto incendi”, poiché, se manca questo, “ogni politica di prevenzione è inutile” si legge ancora nella lettera. Ciò perché in caso contrario il “codice pascolo” e il divieto di utilizzo del terreno interessato da incendi non può essere applicato.


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