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“Ci vuole orecchio” e… un sorriso: per il Maniace summer fest Elio canta e recita Enzo Jannacci

Uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”.

“Ci vuole orecchio” e un sorriso per il prossimo appuntamento al Maniace Summer fest perchè arriva venerdì 8 luglio, alle 21, Elio che canta e recita Enzo Jannacci, il ‘poetastro’ come amava definirsi.

Sarà compito di Elio, in questo spettacolo gioioso, riuscire a riproporre lo sguardo di Jannacci, poetico e bizzarro, che è riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente.

Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale.

“Roba minima”, diceva Jannacci: barboni, tossici, prostitute coi calzett de seda, ma anche cani coi capelli o telegrafisti dal cuore urgente.

Un Buster Keaton della canzone, nato dalle parti di Lambrate, che verrà rivisitato, reinterpretato e “ricantato” da Elio.

Sul palco, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, troveremo assieme a Elio cinque musicisti, i suoi stravaganti compagni di viaggio, che formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora.

A loro toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci. Da Beppe Viola a Cesare Zavattini, da Franco Loi a Michele Serra, da Umberto Eco a Fo o a Gadda.

Uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”.


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