Cicloturismo, piste ciclabili, polemiche e politiche della bici al centro dell’intervista con Maria Grazia Cavarra, responsabile del settore amatori e cicloturismo di Federciclismo Siracusa. E proprio dalle polemiche e politiche sull’utilizzo delle piste e delle bici si è parlato, con una serie di rassicurazioni ai commercianti di resistere perché il momento delle biciclette sta arrivando. E chi passeggia in bici sarà più portato a fermarsi rispetto a quanti decidono di muoversi solo in auto.
La richiesta all’amministrazione comunale però è quello di provvedere alla manutenzione dei tracciati e ai collegamenti tra essi, perché il rischio di imbattersi in pozzanghere, rami vaganti, cordoli in cattive condizioni e buche è sempre presente. E questo serve molto più rispetto agli incentivi per l’acquisto dei mezzi, così come servirebbero punti di ricarica (Siracusa è fatta per e-bike), rastrelliere e anche accordi con i commercianti del tipo: più pedali, meno spendi. Ma ci vuole del tempo, perché se nel Nord Italia le bici erano quotidianità almeno 30 anni fa, il capoluogo aretuseo stenta a sentirsi cicloamatore. Anche se qualcosa sta cambiando.
E a cambiare devono essere le politiche anche a livello provinciale, considerata la difficoltà nei collegamenti tra i vari territori e il rischio di essere arrotati dalle auto in transito a velocità sostenute. Maria Grazia Cavarra quindi decide di lanciare appelli a tutti – ciclisti, politica e commercianti – ricordando le prime difficoltà di Ortigia con la Ztl, ormai diventata normalità. Perché anche le bici possano essere il presente, non solo il futuro.
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