“A mia nun ma tuccari. Comu mi tocchi attonna tu mori”. E giù calci e pugni. I video che ritraggono l’aggressione di una ragazzina da parte delle compagne sono due. Entrambi, nel giro di poche ore, sono entrati in tutte le case. L’episodio avvenuto durante i festeggiamenti di Santa Tecla lascia senza parole per la brutalità e per l’atteggiamento prevaricatore adottato da un gruppo di ragazzine nei confronti di una coetanea.
E, se in un primo momento sembrava una sorta di challenge, fonti accreditate invece sostengono che quanto accaduto corrisponde a verità. Lascia piuttosto perplessi il fatto che in entrambi i video le ragazzine si siano comportate da attrici consumate, da vere influencer, soddisfatte di mettersi in mostra mentre cercano di posizionare al meglio il cellulare affinché ogni azione venga immortalata.
Restano le scene raccapriccianti e purtroppo inequivocabili: quelle in cui la vittima viene picchiata, umiliata e, nonostante tutto, chiede scusa mentre le altre compagne riprendono la scena con i telefonini, sghignazzando.
Il tutto da quanto siamo riusciti a capire, potrebbe essere legato all’interesse della vittima nei confronti di un ragazzino, conteso da più parti. Secondo quanto spiega una psicologa “nel gruppo si ricerca quell’identità che molti ragazzi hanno difficoltà a trovare da soli. Il gruppo è fondamentale perché all’interno ci si sente forti. Da un lato è gratificante, ci si sente accomunati e protetti dai comportamenti condivisi e, dall’altro verso, può diventare un contenitore di violenza”.
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