Una scossa di terremoto di magnitudo 4.8 ha fatto tremare la provincia di Siracusa nella notte tra martedì e mercoledì. Il sisma, registrato alle 3:26, ha avuto epicentro al largo della costa ionica e si è verificato a una profondità di circa 48 chilometri. La scossa è stata chiaramente avvertita in numerose zone del siracusano, ma per fortuna non si registrano danni né feriti.
Secondo Lucia Margheriti, direttrice dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), si è trattato di un terremoto legato alla subduzione della placca ionica sotto quella calabra. “È un evento tettonico che si inserisce in un contesto noto, in una delle aree a maggiore pericolosità sismica d’Italia, quella tra la Calabria e la Sicilia orientale”, ha spiegato Margheriti in collegamento con il nostro studio.
La profondità dell’ipocentro ha contribuito a far sì che il sisma fosse avvertito su un’area molto ampia, ma con effetti contenuti. “Le accelerazioni registrate sono state piuttosto basse e non si sono verificate scosse successive significative, cosa tipica per eventi così profondi”, ha aggiunto.
La Margheriti ha inoltre escluso ogni tipo di legame con l’attività dell’Etna, nonostante nei giorni precedenti il vulcano avesse mostrato segnali di lieve attività. “La distanza di circa 80 chilometri e le caratteristiche del sisma non fanno pensare a una correlazione”, ha chiarito la sismologa.
Infine, la Direttrice dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha voluto porre un richiamo alla prevenzione, specificando come per la cittadinanza sia sempre utile conoscere il piano di protezione civile del proprio Comune, sapere come comportarsi in caso di scossa e riconoscere le strutture sicure all’interno delle proprie abitazioni. Elementi fondamentali per ridurre i rischi in un territorio sismicamente attivo.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni