Convinto della bontà della candidata di coalizione, Renata Giunta, ma altrettanto convinto che queste amministrative saranno una dura battaglia elettorale e uno spartiacque per tutto il partito. Tiziano Spada, deputato provinciale del Pd, prova a essere tanto ottimista quanto realista in vista della prossima tornata elettorale. Non si nasconde, affermando che inizialmente sperava che il partito sposasse un’altra linea (quella dell’appoggio al sindaco uscente), ma al contempo è consapevole del ruolo di referente regionale dei “Dem” e per questo sposerà in toto la linea di partito. Un partito che vive di costanti “mal di pancia” ma che, per il deputato regionale all’Ars, potrà far bene tanto a Siracusa quanto negli altri comuni della provincia in cui si andrà al voto. A partire da Carlentini, dove Giuseppe Stefio, proprio in quota Pd, tenta la corsa al suo secondo mandato.
Da un paio di settimane avete chiuso la candidatura di coalizione su Renata Giunta, un’ottima professionista ma una candidata poco conosciuta politicamente anche alla città. Nonostante gli entusiasmi iniziali da qualche giorno sembrate nuovamente piombati nel silenzio.
“Ma no, nessun entusiasmo sopito. Abbiamo annunciato la candidatura di Renata Giunta che è una donna competente. Si è puntato su di lei per dare competenza a una competizione elettorale che di competenza ne vede poca. Ho deciso di sostenerla nonostante in un primo momento avessi dato indicazione di cercare sintesi con l’amministrazione uscente, pur dando discontinuità a questo tipo di amministrazione perché Francesco Italia è partito con una Giunta di Sinistra per poi arrivare oggi a un civismo puro. Poi è passata la linea del partito che rispetto, essendo io un deputato regionale del Pd, e quindi sosterrò”
Come ha lasciato intendere, quello del sostegno a Renata Giunta è stato un parto travagliato, che ancora oggi vede alcuni malcontenti all’interno del partito. Dentro il Pd sembra che a ogni tornata elettorale ci siano più anime che pensano più a far prevalere la propria linea politica, piuttosto che ad avere una visione di ampio respiro
“In questa tornata elettorale il PD doveva dare discontinuità rispetto al passato e lo doveva fare partendo dalle candidature all’interno della lista. Io avevo suggerito di far candidare tutti i big all’interno della lista, così com’era avvenuto per le amministrative di Palermo. In questo modo ognuno di noi avrebbe dato il proprio contributo alla lista, sostenendo il consenso della candidata. Questa linea però non è passata e si è deciso di candidare in Consiglio comunale persone che hanno ambizione di entrare nel civico consesso e anche da questo punto di vista ho deciso di sostenerli nel rispetto delle loro ambizioni”.
Ma in queste elezioni amministrative ci sono anche potenziali candidati al Consiglio comunale, a lei molto vicine, che pare vogliano candidarsi non con il Pd ma con una delle liste a sostegno dell’attuale sindaco. Questa situazione la mette in difficoltà o crede che ognuno sia libero di candidarsi dove meglio ritiene?
“Ci sono diversi amici che stanno valutando dove candidarsi. Alcuni di loro non si candideranno all’interno della lista del PD, ma non li posso obbligare e ognuno di loro ha pieno diritto a candidarsi nella coalizione in cui si sente più rappresentato.”
Come a ogni tornata elettorale il Pd mostra sempre i suoi limiti. A Siracusa la scelta del candidato è stata tutt’altro che serena e anche a Priolo dopo la scelta di appoggiare Biamonte si sono viste e lette diverse lamentele. Negli altri sei comuni al voto in tutta la provincia, qual è la posizione del Pd?
“Si parte da Carlentini con Giuseppe Stefio, sindaco uscente che ringrazio anche per il contributo dato in occasione delle recenti elezioni regionali. Il suo impegno va rafforzato, sostenuto e rilanciato, motivo per cui sono stato al suo fianco sabato scorso in occasione dell’ufficializzazione della sua ricandidatura. Sono certo che ce la farà, perché è una persona preparata e competente. Su Priolo, dopo un confronto interno dove ero presente sia io, sia il senatore Antonio Nicita, il circolo si è autodeterminato definendo l’appoggio ad Alessandro Biamonte. Un ragazzo che si era già presentato alle scorse amministrative e da sempre vicino alle posizioni del Pd. Ci sono altre competizioni elettorali come Buccheri e Portopalo, ma soprattutto Palazzolo, dove il Pd sta definendo il candidato da sostenere.”
È convinto che il Pd in queste amministrative possa essere realmente protagonista e possa avere quel rilancio di cui si parla dopo l’elezione del nuovo segretario nazionale Elly Schlein?
“Credo che queste amministrative siano lo spartiacque tra il vecchio e il nuovo Pd. Dopo questa tornata elettorale inizierà una nuova fase, quella di ricostruzione del partito. Una ricostruzione che deve partire da chi oggi si sta spendendo per il partito e da quei giovani che credono in un nuovo Partito Democratico. Io sto cercando di intestarmi una serie di iniziative che possano incarnare questo nuovo spirito. Il Pd dovrebbe essere un partito di azione, tra la gente e che non ha paura di scendere in piazza. Un’intraprendenza che purtroppo a oggi non ho ancora visto”.
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