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Depositato il ricorso per Cassazione: chiesta la scarcerazione del sindaco di Priolo Pippo Gianni

È attualmente sospeso dalla carica di primo cittadino e in regime di domiciliari

Depositato il ricorso in Cassazione per chiedere la scarcerazione del sindaco di Priolo – attualmente sospeso dalla carica e in regime di domiciliari – Pippo Gianni. A presentarlo l’avvocato difensore del primo cittadino, Ezechia Paolo Reale, che chiede la remissione in libertà.

L’udienza non è ancora stata fissata anche se le elezioni amministrative del 2023 si avvicinano, e pur sembrando paradossale al momento, non è esclusa un’eventuale candidatura di Gianni qualora dovesse tornare in libertà. Legge Severino permettendo.

Il Tribunale del Riesame appena due settimane aveva rigettato la richiesta di scarcerazione perché, secondo i giudici, sarebbe legittima l’ipotesi di reiterazione del reato da parte di Gianni che per questo è rimasto agli arresti domiciliari: per la sua “condotta “liberale” delle proprie attribuzioni pubbliche – si leggeva nelle motivazioni – per fini non del tutto sovrapponibili agli interessi della collettività”.

La conferma della misura cautelare imposta al sindaco, secondo i giudici del tribunale delle Libertà, si è resa necessaria vista la quantità di persone con cui, in virtù della sua carica pubblica, entrerebbe in contatto nell’esercizio delle sue funzioni (dirigenti comunali, polizia municipale, imprenditori) tanto da ipotizzare possibili nuove condotte illecite simili a quelle contestate.

Gianni è agli arresti con diverse accuse a suo carico: istigazione alla corruzione, tentata concussione, falsità materiale e ideologica in atti pubblici. Sono passati oltre 2 mesi e il figlio Luciano Gianni ha postato sui social uno sfogo chiedendo di liberare il padre e di fargli affrontare il processo da uomo libero.


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