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Doppia preferenza di genere nella legge elettorale per comuni e province, si mobilitano le donne del PD

Le donne democratiche di Siracusa, attraverso la loro deputazione regionale, hanno inserito nel ddl di riforma della legge elettorale un articolo che prevede l’indicazione della doppia preferenza di genere. ale strumento – sperimentato in altre regioni- ha dimostrato di favorire la presenza delle donne in politica. Di tale articolo non v’è più traccia nel testo licenziato dalla Commissione Affari Istituzionali.

A sostegno di tale proposta le donne democratiche di Siracusa hanno inviato una lettera  al Presidente Lombardo di cui riportiamo il testo:

“La Commissione Regionale agli Affari Istituzionali ha esitato l’esame del disegno di legge di riforma della legge elettorale per gli Enti Locali,introducendo innovazioni in materia di elezione del sindaco e di composizione delle liste e delle giunte, da più parti attese , che ora attendono il voto finale dell’Aula.

Nella proposta ,tuttavia,  non vi è più traccia dell’articolo che per l’espressione del voto prevedeva l’introduzione della doppia preferenza di genere, così come proposto nel ddl originario del Gruppo Parlamentare Democratico.

Si tratta di un errore politico, cui l’Aula nella sua interezza può ancora porre rimedio, approvando un emendamento alla legge che faccia salva la possibilità per il cittadino/la cittadina di esprimere il suo voto attraverso due preferenze, purchè e solo a condizione che vengano indirizzate verso una donna o/e verso un uomo.

Tale innovazione è oggi resa possibile dalla sentenza della Corte Costituzionale (15 dic. 2009),che ha legittimato la legge elettorale regionale della Campania proprio in merito alla doppia preferenza di genere, riconoscendola come conforme alla Costituzione italiana, a seguito della precedente riforma dell’art. 51.

Non cogliere questa possibilità significherebbe ignorare il deficit di democrazia delle amministrazioni locali siciliane, dove è platealmente insignificante sul piano quantitativo la presenza di donne  mentre invece in tutti gli ambiti della società cresce e si manifesta il protagonismo femminile; ma di più, la previsione della doppia preferenza, oltre ad offrire opportunità alle donne, favorirebbe i cittadini elettori messi nella doppia possibilità di scegliere.

Solo una autoreferenzialità,refrattaria al cambiamento e giocata in difesa dell’esistente, potrebbe rifiutare di affrontare la questione con gli strumenti che una nuova cultura politica e giuridica offre alla sua classe dirigente, non certamente un Parlamento cui guardano con attenzione non solo i Siciliani ma l’intero Paese.

Confortano gli intendimenti espressi nell’incontro di Siracusa ad una delegazione di donne e le dichiarazioni rese alla stampa nel merito della questione da parte del Presidente della Regione, rilievo meritano anche dichiarazioni di alcuni avvertiti parlamentari, ciò nonostante il quadro appare ancora oggi compromesso e confuso.

Si può sperare, Preg.mo on. Presidente della Regione, Sigg.Presidenti dei Gruppi Parlamentari,  Sig. Presidente dell’Assemblea, in un atto di ripensamento che possa, sin dalle prossime elezioni amministrative, consentire ai Siciliani e alle Siciliane di eleggere Consigli Comunali e Provinciali improntati alla democrazia paritaria?

Se così avvenisse e fosse accolta dalla maggiore Istituzione siciliana la richiesta che donne siciliane appartenenti a vari schieramenti e associazioni, tra le prime in Italia, formulano ormai da più di un ventennio, si arricchirebbe la qualità della democrazia e si conquisterebbe un pò di credibilità alla politica.
Forse una svolta storica,nell’esclusivo interesse dei cittadini e delle cittadine.

 


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