Dall’ottimo piazzamento alla Winter Cup, alle ambizioni future: intervista con il 7Padel Village

Ospiti: Vincenzo Profeta, direttore sportivo del 7Padel village, Giuseppe Terranova proprietario del 7 Padel e Martina Meli giocatrice e proprietaria del 7 Padel

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Droga e cellulari in carcere con un drone: coinvolti due siracusani

Una consegna costava 2.500 euro ma si poteva accedere allo sconto se le consegne erano due, con 3.500 euro

Facevano entrare la droga e i telefonini dentro buste di plastica che venivano legate con un laccetto al drone che le recapitava direttamente sul davanzale della cella nel carcere Luigi Bodenza di Enna .

Una consegna costava 2500 euro ma si poteva accedere allo sconto se le consegne erano due, con 3500 euro.

L’inchiesta portata a termine ieri ha portato a 13 misure cautelari disposte nei confronti di altrettante persone, 8 delle quali (tra cui un minorenne all’epoca dei fatti) destinatarie della misura della custodia cautelare in carcere, e 2 destinatarie della misura degli arresti domiciliari.

Ad altri 2 indagati è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora e nei confronti dell’unico indagato ancora minorenne è stata disposta l’applicazione della misura del collocamento in idonea comunità. Tutti sono accusati a vario titolo di traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.

L’operazione è stata portata a termine dal nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria di Palermo e quella di Enna, coordinati dal servizio centrale operativo della Polizia di Stato e dal nucleo investigativo centrale della Polizia Penitenziaria ha coinvolto anche le squadre mobili di Catania, Siracusa e Catanzaro.

Fondamentale, come sottolineato in conferenza stampa dalla procuratrice Stefania Leonte, il ruolo dei familiari, e in particolari quello delle mogli dei detenuti, che facevano da ponte tra l’esterno e il carcere. Gli ordini su quantitativi e cellulari venivano impartiti direttamente dai detenuti che poi all’interno del carcere spacciavano la droga, cocaina, e hashish e i telefonini.

Il gip Tribunale di Enna e il gip del Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta hanno, dunque, disposto, su richiesta delle rispettive Procure della Repubblica, l’applicazione delle misure cautelari nei confronti dei due soggetti minorenni all’epoca dei fatti, nonché nei confronti di:

B. F. cl. 1974 di Catania, già sottoposto per altra causa alla misura degli arresti domiciliari;

G. S. cl. 1996 di Siracusa, moglie di un detenuto già ristretto al carcere di Enna;

F. M. cl.1987 di Catania, moglie di un detenuto già ristretto al carcere di Enna;

F. S. A. cl. 2002 di Catania;

M. A. cl. 1996 di Catania, detenuto per altra causa alla Casa di Reclusione di San Gimignano;

M. M. cl. 2005 di Abano Terme ma residente a Catania;

A. V. cl. 1995 di Siracusa, detenuto per altra causa alla Casa di Reclusione di Ragusa;

A. L. cl. 1992 di Catania, detenuto per altra causa alla Casa Circondariale di Catanzaro;

P. G. cl. 1993 di Catania, detenuto per altra causa alla Casa di Reclusione di Favignana;

F. O. cl. 1983, detenuto per altra causa alla Casa Circondariale di Palermo – Pagliarelli;

L. V. cl. 1982 di Catania, detenuto per altra causa alla Casa Circondariale di Caltagirone;


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