Uniti, ma senza Carta né Cannata. O Gennuso. Insomma: il centrodestra non deve esserci. Non vuole fare lo stesso errore commesso a Pachino, con il Pd diviso a metà tra liti e parole grosse e che adesso deve fare i conti con eventuali espulsioni e una sconfitta totale che brucia. L’ipotesi di candidare Tiziano Spada a sindaco di Solarino deve essere discussa a fondo nel Partito democratico e il segretario provinciale Piergiorgio Gerratana predica unità. Per questo il 14 febbraio scorso, alle prime avvisaglie di tensioni pre elettorali, ha inviato una lettera ufficiale al segretario cittadino Silvio Aparo chiedendo di convocare l’assemblea con tutti gli iscritti. Appuntamento previsto per domani.
“Ho notato alcune dichiarazioni di singoli gruppi di tesserati che si stavano muovendo in ordine sparso – sottolinea Gerratana -, così ho stoppato tutto e chiesto di procedere con visioni unitarie che pongano al centro il Partito democratico a Solarino. Ovvio che conoscenze e amicizie nel territorio influenzano le dinamiche elettorali, ma è necessario capire se esiste uno spazio politico per il Pd”. Il neo segretario democratico, infatti, è preoccupato che questo appuntamento elettorale possa diventare occasione di divisione all’interno del circolo cittadino.
“È necessario fare ogni sforzo affinché da un lato si riesca a interpretare un diffuso sentimento di unità tra i nostri iscritti – spiegava al segretario Aparo – e dall’altro offrire al dibattito pubblico della città una proposta seria, credibile, unitaria che possa raccogliere attorno a sé un ampio consenso”. E, allora, la richiesta era di convocare anche il deputato regionale Tiziano Spada, il cui nome è stato avanzato solo in seguito. E che ora si trova proprio al centro della discussione, protagonista. Forse. Se accetterà e se il Pd sarà con lui. Anche perché ci sarebbero buoni rapporti tra il segretario e il sindaco uscente Germano.
Infatti “è una vicenda scivolosa, soprattutto per un deputato regionale – continua Gerratana -, anche perché Tiziano non è di Solarino e potrebbe trasferire un’idea su una proposta politica non incentrata sugli interessi della città ma su altri schemi, con alleanze spurie e accordi sottobanco. Vedo tanti aspetti negativi sulla scelta eventuale, ma lui ne è consapevole”.
Attenzione: il problema non è il fatto che non veda di buon occhio la candidatura, ma pretende un confronto aperto e – come detto – nessuna fuga in avanti da parte di gruppi che magari hanno già deciso la strada da prendere.
“Altrimenti ci saranno comportamenti consequenziali – chiosa, con quella che sembra una pietra tombale sulla possibilità di Spada di candidarsi contro Germano -. È insostenibile ipotizzare l’accordo con una parte di centrodestra, sia esso Mpa o FdI. Se Spada sarà il candidato dovrà essere espressione del Pd o si pone un problema politico. Serio”. Domani sarà una riunione molto calda.
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