Il Consiglio comunale di Siracusa ieri ha dibattuto su 4 argomenti all’ordine del giorno, due dei quali sono regolamenti: il primo, in materia di edilizia privata, si occupa dei criteri che devono guidare il trasferimento di cubatura da un lotto a un altro; il secondo riguarda il funzionamento dei centri anziani. Gli altri due punti sottoposti alla decisione dell’Aula sono un ordine del giorno del gruppo del Pd sulla presenza di genere nella Giunta comunale; una mozione proposta dalla terza commissione consiliare per un censimento delle stazioni radio-base presenti nel territorio propedeutico all’istituzione di un catasto e alla stesura di un regolamento.
Il Consiglio Comunale di Siracusa ha approvato all’unanimità il “Nuovo regolamento Centri Sociali per anziani”, redatto dalla seconda commissione consiliare presieduta da Gianni Boscarino e proposto al Civico consesso in sostituzione di quello precedente datato 2010 e modificato prima nel 2013 e poi nel 2021. Il nuovo regolamento cambia radicalmente quello precedente, introducendo criteri di trasparenza.
“L’obiettivo – spiega Boscarino – è di garantire una migliore funzionalità gestionale e organizzativa. Abbiamo lavorato con grande impegno per elaborare una serie di norme (25 in tutto gli articoli) che intendono promuovere la partecipazione attiva dell’anziano alla vita della comunità al fine di creare una rete di sostegno sociale e contrastare l’isolamento. Ringrazio tutti i colleghi della seconda commissione che hanno contribuito alla realizzazione di questo regolamento e quelli del Consiglio Comunale per l’approvazione”.
Dopo aver fissato, nella parte iniziale, “scopi e finalità”, “requisiti per l’iscrizione” e “norme di corretto comportamento”, il nuovo regolamento entra nei dettagli tecnici. All’articolo 11 si legge che, “per garantire il coinvolgimento degli utenti nella vita e nell’attività dei centri sociali, sono istituiti i seguenti organi di gestione: Assemblea degli iscritti; Comitato di gestione; Presidente del Comitato di gestione; Revisori dei conti; Commissione disciplinare. L’articolo 12 sottolinea che “l’Assemblea degli iscritti viene convocata almeno tre volte l’anno dal presidente del Comitato di gestione”. I compiti dell’assemblea sono riportati all’articolo 13: “formulare indirizzi e verificare la programmazione e l’attuazione del programma di attività, predisposto insieme agli uffici comunali; trasmettere le esigenze degli utenti. Le decisioni assunte dall’Assemblea sono valide se approvate dalla maggioranza dei presenti”.
Il Comitato di gestione (articolo 14) “è composto da cinque componenti eletti dall’Assemblea degli iscritti, fino ad un numero di 250. Oltre i 250 iscritti, il Comitato è composto da sette componenti. Il Presidente eletto non può assumere la stessa carica per più di un mandato consecutivo. Nel caso in cui dovesse decadere, per qualunque motivo, un Comitato di gestione prima della scadenza naturale o dovesse essere istituito un nuovo centro sociale per anziani, verrà nominato con determinazione sindacale un commissario, scelto tra i funzionari in servizio presso l’Amministrazione comunale, con il compito di provvedere alla gestione del Centro sino all’indizione dell’elezioni, entro 90 giorni. Il nuovo Comitato di gestione dura in carica sino alla scadenza del mandato indicato in tutti gli altri centri”.
Il Comitato di gestione (articolo 17) “avanza proposte in merito all’organizzazione delle attività, concorda con l’Assessorato politiche sociali il programma annuale delle attività del Centro, tenendo conto, se possibile, degli indirizzi generali indicati dall’Assemblea degli iscritti. E ancora, cura, d’accordo con l’Assessorato alle Politiche sociali e con le Commissioni Consiliari preposte, il raccordo con associazioni ed enti pubblici e privati operanti sul territorio al fine di elaborare iniziative che possono migliorare la condizione di vita dell’anziano; promuove l’impegno di anziani in attività socialmente utili e di volontariato”.
I centri sociali per anziani sono aperti tutti i giorni dalle 9 alle 12,30 e dalle ore 16 alle 20. All’Assessorato Politiche Sociali del Comune è demandata l’azione di controllo amministrativo e organizzativo.
Il gruppo consiliare Fdi, composto da Paolo Romano e Paolo Cavallaro, interviene invece sull’articolo 3 del regolamento sulla cessione di cubatura, ieri approvato dal Consiglio comunale con il voto contrario di Fratelli d’Italia, che ha ampliato la previsione normativa di cui all’art. 22 della legge regionale 16/2016: “Quest’ultima legge prevede, infatti, la possibilità di cessione della cubatura solo tra lotti contigui, mentre il regolamento comunale lo estende a lotti non contigui. Fratelli d’Italia ha provato con un emendamento, che aveva il parere favorevole del dirigente competente, a migliorare il regolamento, prevedendo la cessione di cubatura in zone omogenee ma ricadenti nella stessa zona OMI individuata dall’Agenzia delle Entrate, cioè quelle aventi lo stesso valore commerciale; è stato respinto nonostante i voti favorevoli dell’opposizione politica. E tutto questo mentre i cittadini attendono l’avvio dell’iter di approvazione del nuovo piano regolatore, a distanza di venti anni da quello vigente, dopo che in aula da quasi un anno è stata approvata la mozione in tal senso presentata da Fratelli d’Italia. Ci auguriamo che questo regolamento non diventi strumento di speculazione edilizia, che non sia strumento che autorizzi l’incetta di cubature in aree depresse e di scarso valore commerciale per la realizzazione di operazioni speculative in aree commercialmente più attrattive ma soprattutto più remunerative. Perché ciò sarebbe certamente a danno delle persone meno abbienti, con scarse o insufficienti risorse finanziarie per l’edificazione, a vantaggio dei grossi capitali”.
Critico inoltre il gruppo del Partito democratico dopo la bocciatura del punto sulla Democrazia partitaria: “una seduta vergognosa consegna la faccia di una maggioranza incapace di orgoglio politico .Il consiglio ha votato contro la democrazia paritaria e una richiesta al Sindaco di applicare statuto e normativa nazionale. Chiedevamo, quindi, di impegnare il Sindaco verso un riequilibrio di genere della sua giunta nominando quattro donne nel prossimo rimpasto .Tutta la maggioranza si astiene e solo l’opposizione vota a favore. Ancora una volta fanno una scelta sbagliata e non dimostrano neanche un briciolo di lucidità nel comprendere che la democrazia paritaria è un tema trasversale. Oggi abbiamo scritto un’altra brutta pagina della politica cittadina e del consiglio comunale, un’opportunità mancata di rivendicare il ruolo di Senato della città in grado di sciogliere le contraddizioni. Tutto questo in un’aula piena di associazioni e realtà cittadine. Ringraziamo infatti la CGIL, Uil, la Brigata Rosa, l’ Associazione Rea e la Consulta femminile per la loro presenza e il loro impegno. Oggi avremmo voluto vedere un riconoscimento delle donne e del loro ruolo, un riscatto politico; assistiamo invece allo specchio di una politica machista e metodologicamente compromessa. Ringraziamo i gruppi consiliari Insieme, Fuori Sistema, il consigliere Burti del gruppo misto, Fratelli di Italia e Forza Italia per aver supportato e votato questo atto, dimostrando che non tutti sono sordi a queste richieste e a queste necessità. Torneremo a parlare di democrazia paritaria in aula sistematicamente per non fare abbassare mai l’attenzione sul tema e continuare una battaglia che ha radici antiche scritte nella Costituzione”.
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