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Elettra al Teatro Greco di Siracusa, Anna Bonaiuto e Roberto Latini: “La tragedia è un’esperienza collettiva”

In scena anche Sonia Bergamasco nel ruolo della protagonista: Elettra

È uno dei momenti più attesi della stagione culturale siracusana e quest’anno promette di essere ancora più intenso. Il 9 maggio debutta al Teatro Greco l’“Elettra” di Sofocle, per la regia di Roberto Andò. Protagonisti due interpreti d’eccezione: Anna Bonaiuto nei panni di Clitennestra e Roberto Latini in quelli di Oreste, che ai microfoni di SiracusaNews hanno raccontato emozioni, riflessioni e la responsabilità di recitare in uno dei luoghi più suggestivi del mondo.

“Questo è un teatro che non ti permette distrazioni – ha spiegato Bonaiuto – non puoi ripetere ciò che fai altrove. A Siracusa serve un’emozione vera, che attraversi quelle pietre antiche e arrivi al pubblico. Qui la tragedia greca non è solo teatro: è esperienza collettiva”

L’attrice, già più volte sul palcoscenico siracusano, interpreta Clitennestra, figura ambigua e tormentata: “È la maschera della ferocia, ma è anche una madre segnata dal dolore per il sacrificio della figlia Ifigenia. Vive con la paura costante che il figlio torni per vendicarsi. È un personaggio lacerato. E se pure non mi identifico, cerco nelle pieghe di quelle parole altissime le emozioni più autentiche”.

Accanto a lei, Roberto Latini, affronta Oreste, simbolo di un destino tragico ma inevitabile. “Il tema non è la vendetta, ma la giustizia – ha detto –. E Oreste non agisce per conto proprio: è Apollo a indicargli cosa fare. È mandato dagli dei per ripristinare un ordine. Questo ci chiede anche il teatro: capire chi siamo, cosa portiamo in scena e come possiamo essere fedeli a ciò che ci viene chiesto”.

Nel nuovo allestimento, firmato da Andò, il palazzo di Micene è una natura morta, luogo immobile e decadente, simbolo di un mondo che si è spento. “Non si tratta di modernizzare per forza – ha spiegato Bonaiuto – ma di non tradire mai il senso delle parole. Anche con un abito contemporaneo, ciò che conta è la verità che trasmetti”.

Sull’eterna diatriba tra tradizione e innovazione, i due attori si dicono convinti: “Il classico vive se riesce a parlare all’oggi – ha aggiunto Latini –. La traduzione stessa è già una prima forma di attualizzazione. Poi certo, c’è anche un pianoforte in scena, ma questo non sposta l’essenza”

Entrambi parlano di fatica, di prove intense e giornate lunghe, ma anche di un privilegio unico. “È un lavoro che ti chiede molto – conclude Bonaiuto – ma che ti restituisce piacere, un piacere vero. Recitare qui è un esercizio di presenza, di ascolto, di verità”

L’appuntamento con “Elettra” è per il 9 maggio. In scena anche Sonia Bergamasco nel ruolo della protagonista: Elettra. E mentre il pubblico corre ad accaparrarsi gli ultimi biglietti disponibili, Siracusa si prepara a vivere, ancora una volta, la magia delle tragedie greche.


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