Dei gravi problemi che stanno interessando la struttura sanitaria di Lentini, si è parlato nel corso del secondo incontro dal titolo “Sanità se non la curi non ti cura”, promosso dal comitato unitario sanità pubblica. Gremita l’Aula consiliare di Carlentini per la presenza di numerosi cittadini, rappresentanti di sindacati e associazioni anche di Lentini e Francofonte che nei loro interventi hanno manifestato disappunto per il trattamento riservato all’ospedale di Lentini da parte della politica regionale. Ed è proprio al presidente della commissione regionale Salute, Sanità e Servizi Sociali e all’assessore regionale alla Sanità che il comitato unitario sanità pubblica insieme al comitato territoriale Antudo, ha inviato a firma del rappresentate Paolo Censabella un documento attraverso cui chiede un incontro per cercare di risolvere le gravi problematiche. Primo fra tutti la chiusura di alcuni reparti per mancanza di medici, compreso il centro trasfusionale, il cambio del reparto di medicina a Covid.
“Stiamo organizzando una grande mobilitazione – ha detto Paolo Censabella – Al termine del terzo incontro che si svolgerà a Francofonte sarà predisposto un documento firmato dai tre sindaci da trasmettere alla Regione”. Censabella ha parlato dello scandalo delle liste di attesa, della carenza del personale medico e infermieristico, del finanziamento mai concesso per il potenziamento del Pta di piazza Aldo Moro. Tra gli interventi quello dei rappresentati sindacali e di Cna regionale, del consigliere comunale di Carlentini Giuseppe Demma, dell’ex direttore sanitario dell’ospedale di Lentini, Alfio Spina. Paolo Raudino presidente Avis Carlentini, con amarezza ha spiegato la situazione drammatica che interessa il centro trasfusionale dell’ospedale di Lentini, a rischio chiusura per mancanza di medici.
Al termine, l’intervento del sindaco di Carlentini Giuseppe Stefio. “Nel 2018 appena insediatomi – ha detto – venni a conoscenza durante il primo comitato provinciale che l’ospedale di Lentini era stato declassato a ospedale di base. Questo grazie anche agli allora sindaci di Carlentini, Lentini e Francofonte che nel 2017 firmarono per la retrocessione. In questi anni sono stato preso in giro dal direttore dell’Asp e dall’ex assessore regionale alla Sanità. Quest’ultimo mi garantì l’imminente finanziamento che sarebbe stato concesso per potenziare il Pta di piazza Aldo Moro, peraltro mai concesso. Sulla situazione vergognosa del centro trasfusionale sono pronto ad intraprendere azioni eclatanti, persino quella di incatenarmi per dare voce a questo territorio”.
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