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Emergenza Rifiuti, Siracusa punta sul termovalorizzatore di Augusta per l’indifferenziato

Vista la nuova emergenza, Palazzo Vermexio ha intensificato le interlocuzioni con l'impianto megarese

Siracusa potrebbe essere il primo comune siciliano a portare parte dei propri rifiuti indifferenziati in un termovalorizzatore. L’idea circola da quasi un anno tra le stanze di Palazzo Vermexio, ma alla luce della nuova emergenza dettata dalla chiusura della discarica di Sicula Trasporti, oggi più che mai può diventare realtà.

E ci sarebbe già un accordo di massima con l’impianto Gespi che ha sede nel porto di Augusta. Così facendo l’amministrazione comunale intende porre un argine alla costante crisi dei rifiuti che rischia di acuirsi con le limitazioni dettate dalla discarica tra Siracusa e Lentini, abbattendo inoltre i costi di smaltimento dei rifiuti, che nel giro di poco più di un anno sono più che raddoppiati.

Le interlocuzioni con la Gespi, come detto, non nascono nelle ultime settimane ma è da tempo che il Vermexio e il privato discutono sull’ipotesi di accordo. Il termovalorizzatore è già stato utilizzato dal Comune aretuseo e anche da altri della provincia durante il periodo Covid, per la distruzione dei rifiuti domestici delle utenze ove risiedeva una persona positiva al virus.

Oggi, con l’emergenza sanitaria alle spalle, la Gespi può nuovamente correre incontro agli enti pubblici per affrontare l’annoso problema dell’emergenza rifiuti. Palazzo Vermexio, intanto, attende anche risposte dalla Regione, che al netto delle interlocuzioni con Sicula dovrà comunicare agli enti dove conferire l’indifferenziato.

Intanto si chiede un grosso aiuto alla cittadinanza con l’invito di “perfezionare” ulteriormente la qualità della raccolta differenziata o di conferire al Ccr di Targia o in quelli mobili. Ma per l’indifferenziato la strada sembra portare ad Augusta.


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