“Il Governo è presente e attento alle necessità della zona industriale di Siracusa, continueremo a dimostrare come già fatto il nostro impegno per il territorio. Eni ci ha garantito che non ci saranno problemi dal punto di vista occupazionale, anche grazie a investimenti strategici pari a 1 miliardo di euro, un passo importante verso la decarbonizzazione”. Lo ha detto ieri Luca Cannata, vicepresidente della commissione Bilancio in Parlamento e deputato di Fratelli d’Italia, a margine del primo appuntamento con il tavolo tecnico permanente per la zona industriale di Siracusa che si è tenuto ad Augusta.
E la cifra che balza subito in evidenza è importante: “Eni ci ha garantito che non ci saranno problemi dal punto di vista occupazionale, anche grazie a investimenti strategici pari a 1 miliardo di euro, un passo importante verso la decarbonizzazione”. Un miliardo di euro. Somma confermata (più o meno, si parla di oltre 900 milioni di euro) dal direttore operativo per la trasformazione industriale di Eni, Giuseppe Ricci, sulle pagine regionali di un giornale locale. Qui, infatti, si prevede una bioraffineria che produrrà biodiesel e un impianto per il riciclo chimico delle plastiche.
Nonostante premesse e promesse, però, martedì Cgil e Uil saranno in sciopero mentre la Cisl ha organizzato un sit in. Perché il futuro resta nebuloso ma la riconversione, vista la crisi del mercato, è obbligatoria per dare un futuro alla zona industriale.
E anche il Movimento 5 Stelle di Siracusa aderisce allo sciopero indetto dai sindacati per la zona industriale di Siracusa. “Martedì saremo in strada, accanto ai lavoratori di cui comprendiamo la preoccupazione in questa fase caratterizzata da incertezze – comunicano il parlamentare nazionale Filippo Scerra e il deputato regionale Carlo Gilistro – Giusto, quindi, mantenere alta l’attenzione, anche attraverso iniziative di mobilitazione”.
A seguito delle recenti dichiarazioni del direttore operativo per la trasformazione industriale di Eni Giuseppe Ricci in merito al futuro degli stabilimenti di Priolo e Ragusa i senatori di Fratelli Salvo Pogliese e Salvo Sallemi esprimono riscontri positivi specialmente per ciò che concerne il futuro occupazionale dei dipendenti dei due importanti poli produttivi.
“La vicenda Versalis e il futuro dei poli produttivi di Priolo e Ragusa sono stati oggetto delle nostre recenti interlocuzioni con il ministro delle Imprese Adolfo Urso – spiegano i senatori Pogliese e Sallemi – poiché, come scopo prioritario, abbiamo inteso ricercare garanzie sul futuro occupazionale e sulla produzione. Il ministro Urso – che a fronte di questi dossier ha mostrato e prodotto risultati importanti tutelando i lavoratori e il territorio – ha proseguito il suo impegno con Eni per far sì che la Sicilia continui ad essere sede di poli produttivi d’eccellenza”.
“Le dichiarazioni del direttore operativo per la trasformazione industriale di Eni, l’ingegner Giuseppe Ricci, rassicurano circa gli investimenti che l’azienda compirà: a Priolo saranno destinati 800 milioni investiti nella bioraffinazione e oltre 100 milioni nel riciclo chimico. Questi investimenti non solo rappresentano un’opportunità di sviluppo economico, ma anche un segnale chiaro che Eni intende mantenere gli attuali assetti occupazionali. Nell’ottica della conversione green anche l’impianto di Ragusa vedrà una trasformazione – visti i cambiamenti nel mercato del polietilene – con una installazione nello stesso sito di impianti capaci di guardare alla transizione energetica. Continueremo a interloquire con il territorio, le rappresentanze sindacali e aziendali affinché i lavoratori non siano messi in difficoltà durante questa transizione. È nostro dovere garantire che nessuno venga lasciato indietro e che ci sia un adeguato supporto per la riconversione professionale – aggiungono gli esponenti di FdI – È il momento di un dialogo concreto e auspichiamo, così come anticipato dalla dirigenza Eni, che si possano tenere dei confronti aperti sul territorio volti alla collaborazione per assicurare una transizione equa e sostenibile verso un futuro industriale che possa portare benefici per tutti, indotto compreso. L’azione del governo Meloni, attraverso il ministro Urso, sarà orientata a mantenere gli investimenti previsti e a potenziare gli impegni di Eni nel sud est siciliano”.
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