Speciale imprese: con il presidente di Ance Siracusa Paolo Augliera

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Ennesima aggressione ad un agente nel carcere di Augusta. Il Sippe chiede un’ispezione del provveditore regionale

Secondo il dirigente nazionale Bongiovani il personale lavorerebbe “anche 16 ore consecutive, in condizioni insostenibili, intollerabili e senza che ci siano nemmeno i minimi livelli di sicurezza”

Un ’ispezione a 360 gradi all’interno della casa di reclusione di contrada Piano Ippolito. A chiederla,   con una nota inviata ieri al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria Cinzia Calandrino, è il Sippe che si dice  costretto nuovamente a denunciare la “situazione gravissima in cui versa la casa di reclusione di Augusta” dopo l’ennesima aggressione  di giovedì scorso contro un poliziotto penitenziario. “Il personale di Polizia penitenziaria sembrerebbe che effettua anche sedici ore di lavoro consecutivo, inoltre – scrive il dirigente nazionale Nello Bongiovanni – lo stesso personale sembrerebbe che lavora in condizioni insostenibili, intollerabili e senza che ci siano nemmeno i minimi livelli di sicurezza”.

Secondo il sindacalista nell’istituto di pena megarese oramai è da tempo che il personale “non si sente tranquillo, non si sente tutelato, addirittura abbiamo l’impressione che abbia anche paura di andare a lavorare, poiché si trova in una situazione in cui o subisce un’aggressione oppure un rapporto disciplinare. Adesso basta è giunto il momento di intervenire con determinazione”.

Da qui la richiesta di intervenire urgentemente con un’ispezione a 360° gradi, “prima che accada l’irreparabile, poiché la situazione è più grave di quanto noi stessi possiamo scrivere e/o illustrare, ed è più grave a nostro avviso anche più di quanto ognuno di noi possiamo immaginare”.


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