Il 27 aprile si vota per le elezioni (di II livello) nei Liberi consorzi. Il centrodestra ha deciso: i candidati alla presidenza saranno comuni, ma “ciascuna forza politica presenterà le proprie liste. Questa strategia permetterà di valorizzare le specificità di ogni partito, mantenendo al contempo la solidità della coalizione”. Solo che le due schede per Consiglio e presidenti saranno divise. Non ci sarà, dunque, alcun effetto trascinamento per i candidati alla guida degli Enti intermedi ma potrebbe tornare in auge il cosiddetto voto disgiunto.
Se poi consideriamo che i comuni vengono suddivisi in fasce demografiche (in base al numero di abitanti) e che a ciascuna fascia viene assegnato un coefficiente di ponderazione (chi proviene da un comune più grande ha un voto più “pesante” rispetto a chi rappresenta un comune piccolo) ecco che il voto di Siracusa conta sicuramente molto di più rispetto a qualsiasi altro comune (basti pensare che ha 4 volte gli abitanti di Augusta e Avola). Il sindaco del capoluogo Francesco Italia, dunque, potrà far valere il proprio peso assieme a quello della coalizione di riferimento. Alla faccia del tavolo di centrodestra…
Sindaco, se il centrodestra va unito, cosa pensa di fare per le elezioni al Libero consorzio?
“Farò una valutazione orientata esclusivamente alla scelta migliore per la nostra provincia e non potrà che essere la più ampia e condivisa possibile. Visti gli anni interminabili di scellerato commissariamento spero che, come spesso è avvenuto nella nostra provincia, a una logica partitica e di scontro perenne prevalga una logica di sintesi e di patto per il bene comune, che guardi molto più alle cose da fare che alle maglie da indossare”.
Quindi, in termini pratici?
“Appoggerò il candidato che abbia le caratteristiche, l’esperienza e la capacità di fare sintesi tra le diverse sensibilità“.
L’identikit sembra essere sempre lo stesso: Michelangelo Giansiracusa. Uno con la sensibilità delle esigenze dei piccoli comuni e l’esperienza da Capo di Gabinetto a Siracusa?
“Staremo a vedere”.
Certo però che si parla di un ruolo senza indennità, quindi anche questo è un aspetto da valutare.
“È assurdo che chi vada a fare il presidente, ancorché già retribuito come sindaco, non prenda un’indennità per un lavoro così immane e importante”.
E se la presidenza potesse andare al sindaco di Siracusa?
“Non sono affatto interessato, non voglio essere candidato e sono fuori dai giochi, ma farò la mia parte per determinarla. Ritengo che il candidato ideale non possa e non debba rappresentare una parte (destra o sinistra) ma debba essere indicato qualcuno che abbia esperienza e capacità per rappresentare un patto tra tutte le forze della provincia che superi le appartenenze partitiche. “.
Il voto della Provincia, potrebbe mettere in crisi il rapporto al comune con Mpa?
“Credo che il rapporto sia consolidato e reciprocamente leale e non penso possa essere messo in discussione”.
E se dovessero chiederle di passare ufficialmente al centrodestra per essere più determinante, lo farebbe?
“Non credo di poter avere la giacchetta tirata rispetto alla mia collocazione politica, che è di centro in un partito che si chiama Azione e che si muove nell’ottica dell’azione concreta e del bene comune senza sbandieramenti”.
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