Sabato scorso è stata inaugurata ad Ortigia, nel cuore di Siracusa, “Divinazione Expo 2024”, che precede i lavori del G7 Agricoltura e Pesca. Oltre 200 padiglioni distribuiti su tutta l’isola per una superficie di 600.000 mq ospitano per una settimana un’esposizione delle eccellenze dell’agricoltura, della pesca, dell’acquacoltura, del settore vivaistico/forestale nazionale e delle tecnologie innovative utilizzate in questi settori.
Presenti gli stand del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri (CUFA); si tratta di allestimenti educativi e informativi che hanno anche l’obiettivo di sensibilizzare giovani e adulti al rispetto della natura nel suo complesso, con l’istallazione di un bosco verde ed uno bruciato con l’illustrazione di
tutte le tecniche di rilevazione e investigazione per l’individuazione dei punti di innesco del fuoco attraverso il Metodo delle Evidenze Fisiche a cura del Nucleo Informativo Antincendio Boschivo e del Raggruppamento biodiversità; la presentazione delle razze equine sempre a cura del Raggruppamento biodiversità; le attività di
rimboschimento; la presentazione del progetto “Smart Forest Monitoring”; i reperti e l’illustrazione delle attività istituzionali inerenti la protezione delle specie di flora e fauna protette dalla Convenzione di Washington a cura del Raggruppamento CITES; le attività di tutela del Made in Italy e contrasto della contraffazione a cura del Comando Tutela Agroalimentare; Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri i mezzi in dotazione al CUFA (tra i quali quad e E-bike) e le unità cinofile antiveleno con dimostrazione di impiego.
Immediato il riscontro di successo che gli stand hanno ottenuto, testimoniato dalla visita del Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, accompagnati dal Gen. C.A. Andrea Rispoli Comandante del CUFA.
A seguire, lunedì 23 settembre, si è svolto presso il Siracusa International Institute un incontro pubblico avente come tema il contrasto alle organizzazioni criminali che inquinano la filiera agroalimentare, costituendo le cosiddette “agromafie”
All’incontro, tra gli altri autorevoli relatori, ha preso parte il Gen. C. A. Andrea Rispoli, Comandante dell’Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri (CUFA), definita prima forza di polizia “verde” d’Europa con ben 8000 uomini e donne operanti su tutto il territorio nazionale, un Comando che vanta tra le sue articolazioni (Tutela Forestale e Parchi, Tutela della Biodiversità, Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica) lo specifico Comando Tutela Agroalimentare.
Il suddetto Comando, poi, agisce in sinergia e collaborazione con l’organizzazione territoriale e le specialità dell’Arma, come la Struttura Forestale, il NOE, il NIL, il NAS e il ROS. Il Generale Rispoli ha sottolineato che l’azione del Comando Tutela Agroalimentare agisce su due direttrici per la prevenzione e repressione delle frodi, relative 1) alla produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari; 2) ai fondi dell’UE.
Nel recente periodo sono fortemente attenzionati il settore lattiero-caseario, ortofrutticolo, oleario, dei fitosanitari, vitivinicolo. I comportamenti illeciti più frequentemente riscontrati sono le adulterazioni, contraffazioni e sofisticazioni; la vendita di merce sprovvista di etichettatura; il cibo distribuito in stato di cattiva conservazione, deperito, riconfezionato; ma anche il caporalato, l’illecita gestione dei rifiuti e l’evasione fiscale. Il principale obiettivo di tali comportamenti illeciti è l’abbassamento dei costi nella grande distribuzione, a discapito della qualità e sicurezza dei
prodotti.
Un ramo fortemente interessato alla criminalità organizzata con particolare concentrazione nel Sud Italia (clan mafiosi siciliani, pugliesi e ‘ndranghetisti), è quello dei Fondi per l’agricoltura che caratterizzano cospicui incentivi pubblici, europei e nazionali, per il sostegno alla filiera e al reddito degli imprenditori agricoli. Su questo fronte c’è il costante rischio che la sottrazione di denaro pubblico agli imprenditori onesti favorisce il fallimento delle aziende, lo spopolamento delle aree rurali e l’abbandono di un settore strategico.
Qui, l’azione repressiva da parte dell’Arma è costante e necessita di complessi impianti investigativi di contrasto (specificità, professionalità, conoscenza, informativa, tecnologia ed esperienza), ma anche di collaborazione con le altre articolazioni dell’Arma, con le altre Forze di polizia e con altri enti pubblici (l’Agenzia delle Dogane, l’Agenzia delle Entrate, il CREA, l’ISMEA, l’AGEA e l’ICQRF).
Il Generale Rispoli ha poi lanciato un monito importante per affrontare al meglio le sfide moderne legate all’ambiente e al settore agroalimentare, sottolineando la
necessità di un approccio integrato tra i diversi attori istituzionali (e non), la necessità di “fare squadra”, nonché la specializzazione e l’aggiornamento
continuo da parte delle forze di polizia e degli inquirenti. Occorrono, inoltre, non solo leggi e regole ma anche prevenzione, educazione e formazione, per lo sviluppo di una cultura, di una scienza, di valori condivisi.
“Siamo convinti – ha concluso il Generale Rispoli – che, anche in questo importante settore, la vicinanza alle esigenze del territorio e l’alleanza operosa tra le Istituzioni possa produrre grandi risultati e alimentare la fiducia della comunità nelle Istituzioni stesse, contribuendo altresì allo sviluppo economico-sociale e alla competitività nazionale, per il nostro bene e per quello delle future generazioni, come la nostra Costituzione ci richiama a fare”.
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