Un modello di agricoltura sostenibile, in equilibrio tra uomo e natura, sta prendendo forma grazie al progetto Laboratorio Appennino Centrale, nato dal protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) e la Struttura Commissariale per il Sisma 2016. Il modello, che ha l’obiettivo di rilanciare le aree colpite dal terremoto del 2016 attraverso lo sviluppo di pratiche agricole che non solo rispettano l’ambiente, ma contrastano lo spopolamento e mitigano gli effetti dei cambiamenti climatici, è stato al centro del convegno svoltosi questo pomeriggio a Palazzo Pupillo, nella sede siracusana dell’Università degli Studi di Enna “Kore”.
Presenti Luca De Carlo, Presidente della IX Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato della Repubblica, che ha sottolineato l’importanza del protocollo per la valorizzazione delle tradizioni locali; Paolo Trancassini, Deputato e Questore della Camera dei Deputati, che ha ribadito l’impegno delle regioni e dei territori nelsostenere un’agricoltura in grado di garantire un reddito dignitoso e valorizzare le peculiarità ambientali; e l’Assessore della Regione Marche Andrea Maria Antonini, che ha ricordato come da una grande disgrazia, quale quella rappresentata dal sisma del 2016, si possa creare l’opportunità per una rinascita del territorio, valorizzando la vocazione delle risorse naturali del territorio stesso. Da remoto, sono intervenuti anche Agostino Agostini, esperto delle filiere del legno e beneficiario del progetto NextAppennino, e Alessandra Stefani, presidente del Cluster Nazionale Italia Foresta Legno.
Il Commissario Straordinario Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli ha ringraziato l’UKE per l’accoglienza e il Ministro Lollobrigida, di cui ha portato i saluti, per la disponibilità e l’attenzione dimostrata che ha consentito recentemente la sigla del Protocollo d’Intesa. “Lo sviluppo del settore agro-silvo-pastorale, che nell’Appennino rappresenta una tradizione millenaria, potrà contribuire a frenare l’abbandono del territorio che, senza il presidio dell’uomo, diventa più fragile dando luogo ad eventi climatici estremamente pericolosi e nocivi. Il ruolo della Struttura Commissariale, tramite questo accordo con il MASAF, è complementare e sinergico con le competenze in materia delle quattro regioni interessate. L’obiettivo comune – ha concluso Castelli- è promuovere processi di valorizzazione delle caratteristiche di territori dal grande potenziale, ai quali ci stiamo dedicando tutti con grande dedizione e spirito di collaborazione”.
Tra i punti chiave dell’incontro, organizzato nell’ambito delle iniziative dell’Expo DiviNazione 2024 e moderato dal prof. Dario Ticali dell’Università di Enna “Kore”, è emersa la necessità di riconvertire l’uso del territorio, spesso abbandonato o gestito in modo assistenzialistico, verso forme di produzione agricola che siano economicamente vantaggiose e rispettose delle specificità locali, soprattutto nel Mediterraneo. “L’Università degli Studi di Enna Kore – ha concluso il docente dell’ateneo ennese– è riconosciuta come modello di sviluppo delle aree interne, favorendo la creazione di opportunità imprenditoriali e la diffusione di tecnologie innovative”.
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