Ultime news

“I Fantasmi di Portopalo” divide pubblico e comunità: su Rai1 Beppe Fiorello conquista il 24% ma il sindaco Mirarchi: “mi aspettavo di più, non mi è piaciuto”

Fiorello, l'ex pescatore Salvo Lupo e il regista Alessandro Angelini in questi giorni sono stati ospiti di Massimo Giletti a "L'Arena" e di Bruno Vespa a "Porta a Porta" ma al sindaco non è piaciuta questa rappresentazione e chiede di essere invitato nelle reti nazionali per spiegare com'è davvero Portopalo

Un successo sul piccolo schermo, ma che ha fatto arrabbiare un’intera comunità. E chissenefrega di Beppe Fiorello. Su Rai1 ieri è andata in onda la miniserie in due puntate “I fantasmi di Portopalo”, che ha raggiunto il 24,63% e 6,45 milioni di spettatori e stasera chiude la due giorni. Intanto Fiorello, l’ex pescatore Salvo Lupo e il regista Alessandro Angelini in questi giorni sono stati ospiti di Massimo Giletti a L’Arena e di Bruno Vespa a Porta a Porta. Lupo è l’ex pescatore che ritrovò e denunciò la scoperta del relitto della nave fantasma che nella notte di Natale del 1996 causò la morte di quasi 300 migranti. Una nave che fu lasciata in fondo al mare per paura dei pescatori portopalesi che avevano cominciato a riportare su i primi cadaveri e ributtarli in mare per evitare intoppi burocratici. Lupo non venne mai ascoltato dalla sua comunità e da lì iniziò una frattura tra lo stesso pescatore e Portopalo.

La fiction è stata vista ieri alle 8,15 in anteprima al cineteatro Gozzo per alcune classi scolastiche, alla presenza di autorità religiose, civili, politiche e militari anche se al termine della proiezione boicottata dagli abitanti del borgo marinaro (in pochi hanno accettato l’invito alla proiezione), il sentimento del sindaco Ferdinando Giuseppe Mirarchi era totalmente opposto a quello precedente alla visione del film. Mentre fino al giorno prima esultava ribadendo che “dev’essere visto esclusivamente e solo come una grandissima opportunità per il nostro Paese, in termini socio-culturali e di attrattiva turistica-economico”, pochi istanti dopo le parole sono totalmente diverse: “non mi è piaciuto”.


Tutta colpa di quella che definisce una sovraesposizione di Salvatore Lupo, tratteggiato come un eroe anche se la figura in paese resta discordante. “Nessuno può togliere quello che ha denunciato – dice il sindaco Mirarchi – ma la tematica interessa la collettività, più che il pescatore. La Rai ha sbagliato a incentrare tutto sul personaggio, quasi a discapito della vera tragedia, e mi da l’impressione che si sia dato troppo spazio a questa figura mentre noi non siamo stati ascoltati. Mi aspettavo di più, anche in termini di visibilità del paese, e invece le immagini sono state circoscritte al porto, con barche vecchie abbandonate, quando invece il territorio merita molto di più”.

Il sindaco spera di rintracciare Fiorello, a cui esprimere il proprio dissenso, e chiede di essere ascoltato nelle varie trasmissioni nazionali anche perché “se il nostro scopo era quello di dare visibilità ai luoghi, ben poco si è visto”. Ciò che non piace, infatti, è l’accusa di omertà nei confronti di una città invece nota per il forte impegno sociale proprio nel prestare il primo soccorso agli immigrati che da decenni approdano sulle coste siracusane.

Proprio per difendere paese e verità sulla vicenda, Sergio Taccone scrisse il reportage di inchiesta “Dossier Portopalo: Il naufragio del Natale 1996 (Eos dl 2006)” che a dieci anni esatti dall’accaduto metteva insieme articoli, inchieste, resoconti, interviste, documentari e trasmissioni televisive che servirono come fonte per la ricostruzione di questo naufragio, avvenuto quando era ancora un ragazzo. Nel 2008 Taccone realizzò una nuova edizione, riveduta e completa, dal titolo “Il Naufragio fantasma: Verità a confronto”, edito dalla casa editrice GB Editoria. Un lavoro che gli valse il premio internazionale di giornalismo ‘Maria Grazia Cutuli’ nel 2009.

Il giornalista portopalese ha voluto far luce e raccontare in maniera dettagliata e chiara tutti gli avvenimenti che si susseguirono nei giorni successivi al naufragio e negli anni a seguire, poiché si arrivò al punto di scaricare l’intera colpa della tragedia sulla cittadina di Portopalo. E oggi lo stesso giornalista si lascia andare a una recensione senza mezzi termini: “Una colossale, vergognosa e macroscopica opera di diffamazione collettiva costruita su una serie di falsità”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni