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Ferla, Monastero dei Frati Minori, la richiesta di Michele Mangiafico al Presidente Nicola Bono

Il presidente del Consiglio Provinciale, Michele Mangiafico (a sinistra nella foto) scrive al presidente Bono(in foto a destra in basso)  sull’ex monastero dei Frati minori di Ferla

 “Carissimo Presidente, figura tra gli immobili di proprietà della Provincia Regionale di Siracusa anche un immobile sito a Ferla.

Si tratta, nella fattispecie, di uno stabile di quasi 3500 metri quadrati, ristrutturato da pochi anni dalla Provincia e che venne costruito nel 1409 come Monastero dei Frati Minori di Ferla, affiancato alla Chiesa di Santa Maria di Gesù.

Si affaccia sulla via Garibaldi, gira in via delle Scuole e prosegue in via Regina Margherita. Dalle informazioni acquisite presso gli uffici sembrerebbe che l’Amministrazione abbia in animo di inserirlo nell’ambito di un piano di alienazione di beni più complessivo all’interno del prossimo piano delle dismissioni che sarà allegato al Bilancio di previsione.

E qui sta il punto. Sento il bisogno, infatti, non solo di chiederLe se questa sia la reale intenzione dell’Amministrazione ma anche di riflettere a voce alta se non sia il caso invece di cominciare a valorizzare questo bene, immaginandolo come un grande contenitore culturale delle straordinarie testimonianze di tutto il territorio ibleo, che servirebbe realmente come ulteriore polo di attrazione verso i comuni iblei, sostenendoli sia nell’operazione di riscoperta della propria identità sia nella valorizzazione turistica del loro territorio.

“Un Museo degli Iblei – continua Mangiafico – quale luogo del censimento, della rilevazione della catalogazione delle numerose testimonianze già rintracciate e di quelle ancora disperse tra le campagne iblee, favorendo così anche l’attività di studio di tanti giovani volenterosi di quel territorio e desiderosi di applicare il frutto dei propri studi prima di tutto sulla propria terra.

L’idea, di cui ho avuto modo di parlare di recente con il suo vicepresidente, dott.ssa Lidia Pannuzzo, con cui ho condiviso l’esperienza di un convegno che ha avuto luogo a Ferla incentrato sugli effetti del terremoto del 1693, ha visto anche la dott.ssa Pannuzzo abbastanza favorevole, ragione ulteriore che mi ha spinto a proporla a Lei, Presidente.

Peraltro proprio l’esperienza del terremoto, che caratterizza tutto il territorio della Provincia e in modo particolare la zona iblea, ci ricorda il continuo rischio con cui convivono le nostre comunità di veder spazzate via le tracce del loro passaggio senza che qualcuno le abbia documentate e quindi impone addirittura l’idea di uno strumento per salvaguardare la conoscenza del nostro passato.

“Sono convinto – ha concluso Mangiafico – che l’argomento meriti una maggiore riflessione e mi apro alla possibilità che sia oggetto di ulteriore approfondimento, nella speranza di essere riuscito a trasmettere l’enorme potenziale, anche di rilancio economico, di un’area periferica come quella di Ferla, che potrebbe rappresentare l’utilizzo nel modo più idoneo di questo bene”.

 


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