“Non cerco giustificazioni, ho fatto un errore e me ne assumo la responsabilità, ma non ho messo in pericolo i bambini, ho rispettato gli standard di sicurezza previsti e adottato tutte le misure necessarie”. La titolare della ludoteca di Floridia dove una settimana fa un blitz delle forze dell’ordine ha fermato una festa di compleanno, tiene a precisare alcune cose riguardo i fatti che l’hanno vista protagonista.
Intanto sui numeri: i bambini presenti alla festa erano una decina, alcuni conviventi, comunque tutti imparentati fra loro. “La ludoteca è molto grande, quel numero di bambini è ammesso nell’area giochi e io indosso sempre la mascherina – spiega –. Inoltre, la struttura è dotata di un dispositivo di sanificazione dell’aria innovativo che ho voluto installare proprio per garantire una maggiore tutela ai bambini di cui mi occupo e mai avrei fatto qualcosa che potesse metterli in pericolo”. Su questo aspetto, in particolare, la donna non accetta insulti né rimproveri (e ne ha ricevuti moltissimi sui social) perché se è vero che ha trasgredito alle regole organizzando una festa di compleanno, è vero anche che, a parte per la presenza degli adulti all’interno della ludoteca (“una decina anche in questo caso e tutti parenti” precisa), nell’area dedicata ai bambini “si è ripetuto ciò che accade ogni pomeriggio: piccoli di diverse età che giocano e fanno merenda, in un ambiente costantemente sanificato e nel rispetto delle distanze di sicurezza”.
“Non sono un’incosciente. Dopo la chiusura imposta dal governo a marzo ho riaperto la ludoteca solo ad agosto, perché oltre a tutte le disposizioni da rispettare, volevo offrire una sicurezza maggiore ai bimbi e ai genitori, perciò ho investito migliaia di euro in questo dispositivo, certificato anche dal ministero della Salute e utilizzato in molte scuole pubbliche italiane, che sanifica costantemente l’aria e aumenta la salubrità degli ambienti. Non ho avuto alcun aiuto economico dallo Stato, ho mantenuto la ludoteca in tutti questi mesi con le mie forze, pagando affitti, assicurazioni e bollette e ho affrontato spese necessarie per fronteggiare l’emergenza sanitaria – racconta -. Ho violato le regole e sto pagando per questo, ma non accetto gli insulti e le offese pesantissime sui social. Qualcuno mi ha anche augurato la morte. Questo non mi sta bene. È facile puntare il dito da dietro uno schermo senza nemmeno sapere come stiano realmente le cose. Non tutti, evidentemente, capiscono che se in generale sono mesi difficili, per alcuni lo sono di più, perché privati della possibilità di guadagnarsi lo stipendio”.
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