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Finanziaria, Cafeo: “manovra carente, ma interventi sul canale Galermi a Siracusa, no alle quote Ias a Priolo e contributi per gli sbarchi a Pachino e Portopalo”

Per il parlamentare regionale di Prima l’Italia, la Finanziaria lascerà l’amaro in bocca a molti siciliani, così come molte vertenze, non affrontate per responsabilità del Governo regionale, dai pensionati alla crisi delle aziende, rischiano di esasperare una situazione già difficile

“La Finanziaria regionale ha mancato i temi più importanti per la Sicilia, le responsabilità del presidente della Regione sono evidenti ma torneremo in aula per aggiustare la manovra”. Lo afferma il deputato regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo, che imputa al presidente della Regione le responsabilità di una clima politico avvelenato capace di pregiudicare la manovra economica.

“La tensione politica impressa dal presidente della Regione – afferma il parlamentare regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo – ha determinato un clima pesante all’Ars. Sarà, peraltro, una Finanziaria che batterà il record di norme impugnate: chi era chiamato ad organizzare il confronto non era certamente l’aula ma il Governo, specificatamente il presidente della Regione che non ha partecipato ai lavori dell’ assemblea, ormai distratto dalla campagna elettorale e al tempo stesso ostinato ad imporre la sua ricandidatura”.

Per il parlamentare regionale di Prima l’Italia, la Finanziaria lascerà l’amaro in bocca a molti siciliani, così come molte vertenze, non affrontate per responsabilità del Governo regionale, dai pensionati alla crisi delle aziende, rischiano di esasperare una situazione già difficile.

“Per la superficialità del Governo regionale – afferma Cafeo – non è stata affrontata la questione dei pensionati delle Asi che, da anni, attendono il Tfr ed il contributo integrativo: alcuni ricorsi sono stati accolti, gli altri sono in attesa di giudizio ma, per evitare ulteriori costi, come le spese legali, la Regione deve riconoscere i loro diritti come peraltro è stato fatto per i dipendenti Esa. Non siamo riusciti, inoltre, sempre a causa di quel clima, ad istituire un fondo di garanzia dell’Irfis per lo sconto delle fatture nei confronti delle aziende del Petrolchimico di Siracusa appaltatrici di Isab-Lukoil”.

L’On. Giovanni Cafeo sostiene, comunque, che la manovra è destinata a tornare in aula.

“Il 40 per cento del bilancio della Finanziaria – specifica il deputato regionale di Prima l’Italia – è comunque vincolato a delle somme che dovrebbe elargire il Governo nazionale. Si attende che Roma dia il via libera ma una volta ottenuto si dovrà ritornare in aula per delle variazioni e proveremo, in quell’occasione, ad affrontare i temi più importanti per la Sicilia”.

L’On. Cafeo, pur non ritenendosi molto soddisfatto, elenca dei risultati raggiunti con la Finanziaria.

“Siamo, comunque, riusciti ad ottenere – assicura Cafeo – dei risultati ma non tali da farci gioire. Tra questi l’inserimento di Pachino e Portopalo di Capo Passero tra i Comuni siciliani su cui grava il peso dell’accoglienza legato agli sbarchi dei migranti. Per i due enti del Siracusano saranno previsti dei contributi che rappresentano una boccata di ossigeno per entrambe le amministrazioni. Inoltre, abbiamo, seppur leggermente, incrementato il fondo per i pazienti che soffrono di talassemia. Così come, sono stati inseriti nella Finanziaria 250 mila euro per gli interventi nel canale Galermi ai fini della sua riparazione. È un risultato che va a favore soprattutto delle aziende agricole, che necessitano di acqua per le loro produzioni ma avrebbe dovuto pensarci il presidente della Regione, in virtù della circostanza che la Protezione civile, l’ente che avrebbe dovuto provvedere a stanziare le somme, fa capo a lui. Infine, e non per ordine di importanza, abbiamo corretto la norma Turano che consegnava le quote del depuratore Ias al Comune di Priolo: l’abbiamo eliminata non per una questione personale nei confronti dello stesso assessore alle Attività produttive o del sindaco di Priolo, semplicemente era un’anomalia consegnare le chiavi della zona industriale a un solo ente”.


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