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Fismic Confsal Siracusa dopo l’incidente all’Isab Lukoil: “La Prefettura deve coordinare un’azione comune per i lavoratori”

Per il sindacalista appare evidente che l’attenzione in tema di sicurezza sia calata: "non si sono mai verificati incidenti nella zona industriale con questa frequenza"

È bene chiarire una cosa: la vita umana non può essere scambiata con nulla! Non possiamo accettare l’ennesimo incidente sul lavoro. È chiaro che ci sono delle responsabilità che devono essere individuate”. Lo afferma Marco Faranda, segretario provinciale della Fismic Siracusa, organizzazione dei lavoratori dipendenti dell’industria e dei servizi appartenente alla Confsal, dopo l’incidente sul lavoro ieri mattina alla Isab Lukoil. Intorno alle 11,30 di ieri, infatti, un lavoratore di un’azienda che si occupa verniciatura, mentre svolgeva la propria attività su un serbatoio e caduto da un ponteggio, prontamente soccorso è stato accompagnato all’ospedale Umberto I di Siracusa dove gli sono state prestate le cure del caso. L’operaio ha riportato la frattura della clavicola e un trauma cranico ma ieri sera è già stato dimesso dal nosocomio.

Per il sindacalista appare evidente che l’attenzione in tema di sicurezza sia calata: “non si sono mai verificati incidenti nella zona industriale con questa frequenza. Anche in questo caso appare evidente la mancanza di controlli da parte della committente. Ma dobbiamo intervenire subito prima che succeda qualcosa di irreparabile”.

Faranda ribadisce la necessità che ognuno faccia la propria parte: “Ho già lanciato la proposta di un tavolo che sotto il coordinamento della Prefettura possa mettere insieme Ispettorato del lavoro, sindaci e sindacato per dare un segnale forte alla zona industriale. Non possiamo continuare a far finta di nulla: ma non servono le due ore di sciopero o il blocco degli straordinari solo una giornata della settimana. Le azioni devono essere concrete: i lavoratori devono capire che i sindacati e le Istituzioni sono al loro fianco nella tutela della loro dignità e soprattutto della loro vita”.


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