Contro il randagismo a Floridia si persegue la via dell’avvelenamento. Dopo la mattanza dello scorso dicembre altri 5 cani sono stati uccisi e stavolta c’è andata di mezzo anche una cagnetta di proprietà, che ha ingerito un boccone avvelenato preparato da qualcuno che voleva “ripulire” le zone Rais, Fegotto e Raiana dai randagi.
A denunciare l’accaduto sono stati i volontari dell’Ente Fauna di Floridia che, insieme con altre associazioni animaliste, si prendono cura dei randagi di tutta la città. Il fenomeno se non è cresciuto negli ultimi anni, sicuramente non ha subito cali. Molti i fattori determinanti: oltre agli abbandoni, costanti, ci sono i canili al collasso e le scarse risorse economiche dei Comuni che non possono più permettersi di ricoverare i randagi nelle strutture adeguate, né possono (o forse vogliono) offrire incentivi all’adozione.
Di sicuro ciò che manca è un serio e concreto piano in grado di arginare il fenomeno del randagismo, che avvii sterilizzazioni di massa e piani di adozione ma, soprattutto, che preveda punizioni per chi abbandona.
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