Floridia, Giovedì un cerimonia per il decennale dall’apertura del Museo etnografico Nunzio Bruno

Una cerimonia per celebrare il decennale di apertura al pubblico del Museo etnografico Nunzio Bruno, che aprì ufficialmente “Le stanze della memoria” il 22 Maggio 2004, si terrà giovedì 22, dalle ore 17.30, nei locali di Piazza Umberto I.

Locali che racchiudono il “sogno” del maestro Nunzio Bruno che, nel tempo, ha intrapreso un processo conservativo relativo ad oggetti e documenti appartenenti al modo di vivere degli ultimi due secoli, nell’intenzione di analizzare i segni dell’uomo di quei luoghi, lasciandone una traccia visibile di memoria e di identità.

Un museo che è di per se uno strumento didattico, ma anche polo di cultura con l’organizzazione di eventi e attività di rilievo. Il percorso storico e culturale del Museo “N.Bruno” sarà rivisitato tramite gli interventi di rappresentanti istituzionali e di coloro che si sono adoperati a supporto del sito museale. La storia del Museo, che si intreccia con quella del suo fondatore e, dopo la sua dipartita, con la storia dell’istituito “Premio Nunzio Bruno”, sono esempio di una smisurata passione per la propria terra e la sua storia.

Le conclusioni saranno affidate al Direttore del Museo Cetty Bruno, grazie alla quale, con capacità e con caparbietà, ha continuato l’opera di diffusione e sensibilizzazione al valore intrinseco del “bene culturale”. Il ritmo, invece, sarà quello offerto dai Maestri Musicisti Amici del Museo Nunzio Bruno con brani di musica siciliana.

“Sfidiamo quotidianamente il falso moralismo, il disinteresse eclatante e la crisi economica – sottolinea Cetty Bruno- e, soprattutto, morale continuando a credere nel valore dei beni culturali e delle tradizioni come mantenimento del senso civico e morale dell’individuo. Cancellare non serve per rinnovare. Rinnovare si può e si deve, per rinascere, al fine di dotarci di un ” nuovo” che utilizza i mezzi di oggi per valorizzare i tesori di ieri. Ma volgendo sempre lo sguardo al prima che ci ha resi quelli che siamo.”