Dichiarazione di Michele Mangiafico e Cetty Vinci, esponenti della “Lista Mangiafico”, in merito alla gestione dell’Istituto don Orione di Floridia. Sia Mangiafico che la Vinci propongono di utilizzare tale struttura come centro di prima accoglienza per gli immigrati:
Papa Francesco, di fronte al dramma della migrazione, invita nell’ambiente ecclesiastico tutti i possessori di grandi beni a mettere a disposizione per scopi sociali ed in particolare per l’emergenza immigrazione le proprietà religiose non in uso.
Cogliamo lo spunto delle parole del Santo Padre per tornare su una struttura che oggi al piano superiore è totalmente disabitata, l’istituto don Orione di Floridia. “E’ proprio il caso di dire che c’era una volta il don Orione – afferma Cetty Vinci – adesso dello spirito religioso e caritatevole è rimasto ben poco, a vedere le condizioni degli ospiti dell’istituto, prevalentemente anziani e disabili psichici di medio grado, ma bisognosi dei assistenza. Dei tempi della ripresa dell’Istituto e del recupero di figure simboliche del nostro immaginario collettivo, come “lo sceriffo” negli anni 2006/2007 non sono rimasti che articoli e foto.
Dal 2008 l’istituto continua ad andare sempre più in rovina, evidentemente a causa di una gestione che ha dimostrato di avere enormi lacune. Le segnalazioni che ci provengono da parte dei cittadini riguardano la mancanza di un direttore sanitario, di una adeguata assistenza ai malati, della somministrazione dei farmaci affidata a personale non idoneo, delle scarse condizioni igienico sanitarie, della gestione della cucina che passa da un cuoco ad un altro, della mancanza di adeguata sorveglianza sui malati che possono entrare ed uscire senza un preciso controllo, del personale che da mesi non riceve alcun stipendio, costretto comunque ad ubbidire per non perdere il posto di lavoro“.
“E’ arrivato il momento – afferma Michele Mangiafico – di rilanciare in maniera intelligente l’utilizzo di grandi strutture nel nostro territorio, fronteggiando un’emergenza che ci ha visto solidali ma impreparati e con l’occasione rivedendo le modalità di gestione del don Orione“.
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